Saranno diciottomila gli juventini a Cardiff, uno più o uno in meno: sono quelli che hanno la certezza di godersi dal vivo la finale di Champions. Più altri che hanno deciso comunque di partire per il Galles, senza un biglietto in mano ma con la speranza di riuscire comunque a entrare al Millennium Stadium. È l'esodo del popolo bianconero, alla ricerca di un sogno che manca da 21 anni: nel 1996 l'Ajax a Roma, stasera il Real nella terra che ha nel dragone uno dei propri simboli.
Ci credono, i tifosi bianconeri: giusto così. Un popolo in cammino, da ogni parte d'Italia e non solo: sono 27 i voli charter programmati dagli aeroporti di Torino, Milano, Bergamo, Verona, Bologna, Roma e Catania, ma qualcuno è decollato pure da Nizza. Sfacchinata o no, poco conta: il primo aereo con destinazione Cardiff si è alzato in cielo poco dopo la mezzanotte di ieri, dalla Sicilia. E dalla Sicilia Catania, per l'esattezza - è partito pure il primo dei 38 pullman organizzati: tremila chilometri mal contati e altrettanti al ritorno per essere al fianco di Buffon e compagni, augurandosi di tornare a casa felici e contenti, potendo raccontare di un triplete centrato per prima volta.
Ognuno ha fatto come ha potuto. Aerei e pullman, ma anche auto private. A centinaia. Tra queste, anche la 500 con a bordo quattro ragazzi pugliesi (Antonio Direnzo, Giuseppe Farella, Sandro Carissimo e Francesco Genco) partita una settimana fa, con al seguito il videomaker Danilo Disabato e l'hashtag #AltamuratoCardiff' che si è pian piano fatto largo tra i più cliccati degli ultimi giorni: i quattro tifosi juventini pare non abbiano biglietto, ma c'è da scommettere che in un modo o nell'altro riusciranno a godersi la partita dal vivo. Comunque andrà a finire, si saranno resi protagonisti di una bella avventura.
Altri avranno fatto altrettanto, magari avendo come base Londra perché erano andate esaurite le 1400 camere d'albergo inizialmente destinate ai fans bianconeri: oggi saranno 42 i bus che collegheranno la città del Big Ben alla capitale gallese la quale, contando circa 330mila abitanti, è stata in questi giorni visitata da 170mila turisti. L'importante, insomma, era ed è respirare l'aria dell'evento, la possibilità di una festa indimenticabile. Per vivere la quale è stato allestito anche il Camp Cardiff, un campeggio da cinquemila tende allestito a una ventina di minuti di distanza (a piedi) dallo stadio: una tenda prefabbricata per due persone veniva proposta a partire da 230 euro per due notti, con tutti i servizi inclusi.
Non poco, ma sempre meglio dei 400 euro chiesti da Bunkhouse (albergo a tre stelle), o dei circa 500 euro per alloggiare in ostello.Così è. Chi invece è rimasto a Torino avrà a disposizione volendo due maxischermi: a Parco Dora e nell'immancabile piazza San Carlo. Non resta che vivere il momento, sperando che sia finalmente la volta buona.
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