«Io al momento non ho fatto nulla e resto alla finestra. Ne devo in ogni caso parlare con i miei dirigenti e assieme decideremo cosa fare, ma una cosa la posso fin d'ora dire: se mai questo pseudo tifoso dovesse essere identificato, spero che mi porga le sue scuse».
Francesco Manuel Bongiorno, il corridore sbilanciato e rallentato sullo Zoncolan da una tifoso, accoglie con interesse la notizia che vuole la Digos di Udine impegnata ad identificare l'individuo che - il 31 maggio scorso - a tre chilometri dall'arrivo della penultima tappa del Giro d'Italia con arrivo in salita sullo Zoncolan ha rischiato di far cadere il ciclista italiano facendogli perdere l'equilibrio mentre era in fuga (è poi arrivato 3°) con Michael Rogers, l'australiano vincitore di giornata.
Enzo Cainero, organizzatore della tappa, ha portato ieri mattina agli inquirenti i filmati ufficiali del Giro, alcuni estrapolati anche da YouTube.
La Digos è ora al lavoro per identificare il tifoso, che indossava la maglia di campione del mondo del team Lampre.
Il tifoso, se identificato, rischia una sanzione amministrativa per turbativa di manifestazione sportiva, con conseguente rischio di Daspo.
«Cosa posso dire? Io spero che questa persona venga identificata, e che paghi per quello che ha commesso - ha commentato il giovane scalatore calabrese (classe '90, ma vive da sempre in Tocana, a Fucecchio) che tornerà alle corse il 19 giugno prossimo in Slovenia -. Non avremo mai la controprova, ma io con un eventuale vittoria in una tappa così importante, avrei certamente avuto una svolta nella mia carriera.
Ho subito una danno enorme.
Lo so che non voleva farmi cadere o farmi del male, ma i tifosi devono capire che quando sono sulla strada devono avere buon senso e rispetto per noi corridori».
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