Djokovic-Murray la finale è loro E mito Laver vara la Ryder del tennis

Marco Lombardonostro inviato a MelbourneSi sa che Roger Federer ha un debole per Rod Laver, praticamente il suo mito. E si sa che l'uomo che ha fatto due volte il Grande Slam ricambi volentieri. Così non sorprende che ci sia proprio Roger dietro l'invenzione della Laver Cup, una manifestazione che gli organizzatori definiscono una nuova pietra miliare ma che per ora si presenta più che altro come un'esibizione di lusso: tanti soldi da tv e sponsor, Europa contro Resto del Mondo, sei contro sei, tutto in un weekend con tre singolari e un doppio al giorno. E il vecchio Rod - oggi 77enne - a nominare i capitani che potranno selezionare due giocatori, mentre gli altri quattro saranno scelti dal ranking. Si parte a settembre 2017 in Europa e «sarà per il tennis quello che è la Ryder Cup per il golf» dicono i creatori, dietro ai quali appunto si palesa anche l'agenzia che cura gli affari di Federer. Lui naturalmente sogna: «Pensate Djokovic ed io che giochiamo insieme il doppio e ci diamo il cinque: la gente impazzirebbe». Ecco, appunto.L'arzillo Rod sorride e ringrazia per l'onore, però non può esimersi dal commentare il giorno dopo la sfida in cui Nole ha ribattuto Roger (e in quel modo): «Federer può ancora vincere uno Slam? Tendo ancora a credere che sia possibile. Però è diventato difficile: magari a Wimbledon, su un terreno che conosce benissimo, se i 3-4 giocatori che possono dargli fastidio sono dall'altra parte del tabellone, allora...». Già: se, se e se...Siamo insomma davanti a una resa, ed infatti Laver spiega così il dominio del numero uno: «Quando Federer vinceva tutto ha trovato un fuoriclasse sulla terra battuta come Nadal impossibile da superare. Djokovic non ha un rivale così: Nadal non ha più il diritto di 3-4 anni fa, i giovani devono ancora arrivare, lui può fare ciò che vuole. Nel 2015 ha perso solo in finale a Parigi, ma pure lì è il favorito... sarebbe bello che qualcuno realizzasse di nuovo il Grande Slam, mica è un club privato il mio».Così, mentre stamattina Serena Williams riparte nel suo personale tentativo dalla finale degli Australian Open contro la Kerber (ore 9.30, Eurosport), Laver alla fine chiude serafico: «D'altronde è logico: quando vinci qui, sei l'unico che ci può riuscire». Giusto.

C'è solo un particolare: ci sarebbe in ballo ancora la finale di domani con Murray - che ha faticato 5 set e 4 ore e 3 minuti contro Raonic (4-6, 7-5, 6-7, 6-4, 6-2) - ultimo ostacolo del nuovo Cannibale. Ma forse Laver ha già idea di come andrà a finire. E diciamolo: non è l'unico.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica