Doncic batte da solo l'Italbasket. E Pozzecco annuncia l'addio

Gli azzurri lottano fino alla fine con la stella slovena

Doncic batte da solo l'Italbasket. E Pozzecco annuncia l'addio
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L'Italia del basket non ferma Doncic e la Slovenia salva la sua modesta pattuglia perché l'asso dei Lakers ha fatto pentole e coperchi, segnando 45 punti, prendendo 10 rimbalzi. Calamita per i molti falli dell'Italia che si è persa subito andandogli dietro dopo un 4-0 unico vantaggio nella sfida senza domani. L'agente speciale 077, golosone appiedato da guai muscolari dopo un quarto da 25 punti, egoista zoppicante con compagnucci fantasma, ma sempre padrone della partita vinta alla fine 84-77 dopo aver avuto anche 19 punti di vantaggio. Re indiscusso che però si è preso una gran paura quando Fontecchio (22 punti alla fine) e il Gallinari(10) finalmente tornato a cantare avevano ricucito fino al 77-78 con 1'53 da giocare.

Ci ha pensato ancora con i tiri liberi nella tonnara finale il maghetto di 2 metri nato a Lubiana, diventato milionario nella NBA, a salvare i suoi naufraghi, avvelenando l'ultima recita dei leoni sfiancati nell'inseguimento che ci costava il 6-0 finale.

Uscire agli ottavi brucia, ma se pensiamo che hanno fatto la stessa fine grandi favorite come la Serbia di Pesic e la Francia messa fuori gioco, con 24 punti a testa, da super Shengelia e dal Baldwin nato nella Georgia statunitense, ma arruolato dalla Georgia caucasica, un po' ci consoliamo, tristi soltanto per la fine del viaggio di un allenatore che non ha aspettato la lettera di licenziamento e con l'inchino ha detto io chiudo qui.

Grazie lo stesso a lui e a questa sua squadra che dalla famiglia tecnica ha saputo prendere il meglio e che ieri ha sentito il Poz dare le dimissioni in diretta per scelta sua, con ringraziamento al presidente Petrucci ed un abbraccio a giocatori che sono stati bravi a fare squadra, a capire lui, Casalone, tutto lo staff: "Sono arrabbiato non per la sconfitta , ma per il dolore che non meritavano questi ragazzi stupendi".

Il Poz lascia il poco che ha avuto dai colleghi, dal nostro basket, facendo diventare gente tosta i co capitani Melli e Ricci, il Fontecchio che ha fatto pure il suo record in azzurro togliendosi la brina che prende spesso in panchina nella NBA anche se ora andrà al sole di Miami, lo Spissu che ci stava riportando in partita alla fine, il Pajola cuore grande braccia forti, scoprendo troppo tardi il Gallinari reduce dal Portorico, salutato dalla nostra federazione con il quadro che ricordava la sua vita stregata in azzurro dove stavolta sognava di trovare il podio.

Azzurra con un futuro cominciando da Spagnolo e Niang che, anche malconcio, ha cercato di attaccarsi alle ali di Doncic aiutato dal suo amico centro Diouf che la Virtus spera di portare al meglio in Eurolega.

Si ritorna nel nostro giardino sperando che tutto rifiorisca dopo un minuto di silenzio salutando il signor Armani.

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