Giu' la serranda e giocate il derby. Derby a porte chiuse? Meraviglioso se le porte vengon serrate dai portieri: attrazione garantita, un po' meno l'idea di spettacolo. Stavolta Milan ed Inter propongono una specialità della casa: se i centravanti hanno interrotto sogni, soprattutto quelli argentini hanno fatto circo più che gol, i portieri hanno disegnato posizioni leonardesche per evitare guai. E date merito a queste anime lunghe che riattivano le tradizioni dei ragni neri della linea di porta.
Ed ecco, allora, che Donnarumma e Handanovic si giocano la leadership del migliore, poco clown e tanto trapezisti: vicende che si riavvolgono dal passato per capire il senso di una rivincita. Handanovic non è mai stato considerato uno dei portieri top della storia nerazzurra. Eppure, dicono le statistiche, dopo tre grandi numero uno milanisti (Galli, Cudicini, Albertosi), tocca a lui la palma del quarto posto e, soprattutto, del miglior portiere nerazzurro nella storia dei derby: parliamo del rapporto fra reti incassare e partite giocate, lo specchio di un rendimento. Stavolta andrà aggiunta, alle benemerenze, la fascia di capitano. Visto come l' ha stropicciata Icardi, non una gran cosa nei pensieri nerazzurri, però continuità e serietà, perfino nel calcio, valgono a premiare.
Il derby di andata è stato l'incrocio di due destini che hanno cambiato la faccia di una annata. Handanovic aveva numeri e statistiche top: dopo Audero della Sampdoria, le cifre dicevano fosse il miglior paratutto. Poi l'Inter ha combinato frittate e lui ha tentato di limitare i danni. Donnarumma arrivò al match con un curriculum stagionale non esaltante. L'incertezza, decisiva, sul gol di Icardi rischio' di crocefiggerlo. Ma come si suol dire: il calcio riesce a sorprendere. La stella del giovin virgulto aveva altre idee: da quel giorno partì la rivincita. Tenuto per mano da Valerio Fiori e Gigi Ragno, nuovi tutor dei portieri rossoneri, Gigio cominciò a ritrovare istinto e bravura, migliorando difetti evidenti, lavorando su elasticità e forza, rielaborando l'assetto mentale rispetto al recente passato: riscoperta di una dimensione da primattore. Mani e fisicone sono diventati una muraglia.
Donnarumma non vince il derby dal 2016, da allora ha evitato reti solo due volte. Ma stando ad oggi, tre gol subiti in 8 partite del girone di ritorno, c' è da pensare che i gol di Piatek abbiano le spalle coperte. Mentre Handanovic ci mette le mani, ma non sa a quali piedi votarsi.
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