"Valentino non aveva nessuna intenzione di farlo cadere e il gesto della gamba è un gesto involontario di una moto che gli sta franando addosso". Lo afferma Claudio Costa, inventore della clinica mobile, a Mix24 su Radio 24 in merito alla questione
Rossi-Marquez che ha infiammato il Gran Premio di Valencia. Valentino "si presentava dopo anni di tenebre, tutti lo ritenevano finito e molti pensavano che si sarebbe ritirato mestamente dal motociclismo invece lui con un'armonia della mente incredibile, con dei sacrifici che l'hanno portato a cambiare modo di guida, con una fantasia che ha inventato una giovinezza che aveva più vite", ha spiegato. "Era il candidato per vincere questo campionato del mondo. Probabilmente si è creato un dubbio, ha vacillato un po', ha visto in Marquez quello che poteva fare vacillare questo sogno. Ha vissuto la gara di Philip Island come qualcosa in cui Marquez aveva agito a favore di Lorenzo e l'aveva ostacolato".
"Probabilmente Valentino l'ha vissuta così e l'ha espressa male", ha aggiunto Costa. "Dall'altro punto di vista il ragazzino Marquez sentendosi dire che è l'autore di una congiura l'ha portato nella notte ad andare nella sua cameretta arrotolare tutti i
poster di Valentino e metterli in un cassetto poi il giorno dopo quando se l'è trovato vicino ha cercato di attaccare il suo mito per cercare di dire, come avviene in tutte le mitologie usurpare il trono del padre, in questo caso però il regno del padre non era ancora finito. Valentino vedendo questo sogno di rimanere sul trono che si allontanava in quel puntino celeste che era la moto di Lorenzo ha visto in Marquez un ostacolo. Allora se avete un ostacolo o lo aggirate o portarlo fuori".
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