"Il dream team Pecco-Marc? Marquez ha più talento, ma...". Intervista a Jorge Lorenzo

Il 5 volte iridato e la scelta Ducati: «L'iberico è superiore però ha già dato mentre l'italiano può ancora migliorare»

"Il dream team Pecco-Marc? Marquez ha più talento, ma...". Intervista a Jorge Lorenzo
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Cinque titoli mondiali e tanta esperienza. Jorge Lorenzo oggi corre in auto nel Campionato Italiano Endurance con Aston Martin, ma continua l'impegno nelle due ruote come commentatore. Da pilota che ha corso con Yamaha, Honda e Ducati ed è stato protagonista di battaglie memorabili con Valentino Rossi, Jorge offre un punto di vista sempre interessante e mai scontato, lontano dal politically correct di tanti piloti della nuova generazione.

Ha corso per tre diverse Case nella classe regina. Come vede la situazione della Honda?

«La Honda sta vivendo una situazione veramente complicata. Hanno perso la direzione. Quando sei così indietro è difficile trovare la motivazione e anche ricominciare da zero».

Quanto conta la moto e quanto il pilota?

«Quando un fenomeno come Marc Marquez non riesce a finire nei primi sette, allora significa che è la moto in grande difficoltà. Ci ha provato anche Pol Espargaro, che è un buon pilota, e non ha fatto risultato. Lo stesso Joan Mir, che comunque è un campione».

Ha vinto tre titoli con Yamaha, quanto fa male vedere la Casa di Iwata indietro?

«Più che la Yamaha in difficoltà sono stati Gigi Dall'Igna e la Ducati a fare un grande lavoro. Il vero merito è loro. Yamaha ha migliorato molto meno rispetto alla Rossa. Basta vedere i tempi sul giro, le pole. Le Ducati sono 2 secondi più veloci rispetto a dieci anni fa, mentre Yamaha e Honda sono rimaste più indietro».

Come vede la gestione dei piloti in Ducati?

«La sfortuna di Martin è stata incontrare Marquez nella corsa ad un posto nel team ufficiale. Contro qualsiasi altro pilota, Jorge avrebbe più che meritato un posto a Borgo Panigale. Difficile per il management Ducati dire di no a Marquez».

La coppia Marquez-Bagnaia può essere definita un dream team?

«Sarebbe stato un duo molto forte anche Martin-Bagnaia. Un team sicuramente più longevo. Per quanto può correre ancora Marquez? Non certo sei anni, ma per i prossimi due anni sicuramente Ducati non poteva dire di no».

Marquez vorrà vincere almeno un altro titolo a tutti i costi prima di ritirarsi. Come vede l'equilibrio nel team?

«Marquez non è un uomo squadra e credo che nessun pilota dovrebbe essere un uomo squadra. Lo sport in generale è egoista, a maggior ragione in uno sport individuale come il motociclismo. Tutti i grandi campioni, Giacomo Agostini, Valentino Rossi, lo stesso Marquez corrono per se stessi. Non conosco un campione che non sia egoista e competitivo. Forse nel calcio è diverso...».

Quanto sarà difficile per Bagnaia avere Marc come compagno?

«Sarà una bella lotta. Pecco ha uno stile di guida molto pulito. È un robot. Anche Marc è un robot, ma l'italiano è più giovane, ha ancora del potenziale da sviluppare, ha più esperienza con la Ducati ed è in ottima forma».

E per Marc con Pecco?

«A livello di talento e ambizione, Marc potrebbe essere superiore a Bagnaia, ma ha già raggiunto l'apice, è più vecchio ed ha subìto questo trauma al braccio che in qualche modo lo limita. Quindi le forze si equilibrano».

Martin su Aprilia nel 2025...

«Dipenderà da Aprilia: se costruiscono una moto più competitiva potrebbe giocarsi il titolo».

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