A modo suo Cristiano Ronaldo chiude la polemica sulla sua fuga dall'Allianz Stadium prima della fine della gara, causa sostituzione dopo nemmeno un'ora di gioco in Juventus-Milan. CR7, che lunedì scorso aveva fatto un tweet asettico sul successo bianconero, per la prima volta ne ha parlato dopo la vittoria in Lussemburgo che ha qualificato il Portogallo a Euro 2020. «Nelle ultime tre settimane non sono stato al massimo - ha detto - Non c'è stata polemica da parte mia nel cambio siete stati voi giornalisti a crearla». Ma i fatti sono inequivocabili.
Nessun accenno di scuse, che eventualmente saranno fatte nelle segrete stanze bianconere. Meglio il marziano quando ammette: «Non mi piace essere sostituito, ho cercato di aiutare la Juventus, giocando anche da infortunato. Ho capito il cambio perché non stavo bene. Ancora adesso non sono al 100 per cento. Sapevo di essere limitato, il club lo sapeva». E su questo la domanda sorge spontanea: perché club, staff e giocatore hanno deciso di giocare? Per rispondere Cristiano Ronaldo veste i panni dell'eroe: «Sono un tipo abituato a sacrificarmi sia per il mio club che per la nazionale. E lo faccio con orgoglio, perché sapevo che non potevo mancare. Con la Juve abbiamo l'Inter che ci mette molta pressione e non ci possiamo permettere mai passi falsi».
Ronaldo poi spiega: «Quello che ho adesso è un dolore che non mi permette di dare il massimo, ma bisogna sempre tirare in mezzo uno tra me e l'allenatore per far polemica».Intanto vola a Euro 2020, ma per lui ieri solo un gol e quindi resta a un passo dalle cento reti in nazionale. Anche in questo caso c'è una spiegazione: «C'era un campo di patate».
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