Due diavoli fanno svenire la Signora. Potrebbe essere un tanta paura per nulla, perché è difficile pensare che la sconfitta di Napoli le rovini la via allo scudetto. Ci sono volute 22 partite prima di rivederla sconfitta in Italia. Grande Napoli, canta Napoli: stavolta ci sta. Meravigliosi quei due Diavoli pescati nel mercato estivo: Josè Maria Callejon ha aperto la strada, Dries Mertens ha chiuso i conti. Innescati dalle voglie di Insigne, sono stati cecchini freddi e prepotenti: 19 gol in due quest'anno. Potevano pesare di più se la difesa napoletana non avesse sbarellato un po' troppo durante la stagione. Juve messa sotto nel gioco ed anche sul piano fisico. Benitez si è studiato la batosta dell'andata ed ha fatto giocare la sua squadra come guardasse allo specchio quella partita: grinta, velocità, devastanti sulle fasce laterali, centrocampo a chiusura rigida. A Torino da quelle parti imbarcava acqua dovunque. La Juve è in difficoltà fisica, anche gli infortuni pesano, la difesa non può reggere da sola: Buffon ha tenuto botta, nelle ultime sei partite la Signora aveva subito un solo gol. Stavolta due in un botto e potevano essere di più. Juve insapore anche in attacco, lo dicono i numeri dei tiri in porta: segnava da ben 43 gare. Ma la Juve non è solo Tevez, inutile cercare l'alibi. Stavolta ha tenuto anche la tradizione: Conte continua a non vincere a Napoli. Ci vorrà una giornata in più per vincere il campionato e quota 100 non è persa.
Il gol di Callejon avrà fatto mordere la lingua a De Laurentiis che vuole moviola in campo: l'occhio dell'arbitro non ce l'ha fatta, ma quello della Tv ha indicato una minima posizione di fuorigioco dello spagnolo. Senza moviola gol valido, in caso contrario il Napoli non avrebbe avuto soddisfazione. Rete comunque meritata per i fatti di campo. La Juve ha giocato tutto il primo tempo raccolta a testuggine nella sua metà campo, sul filo della sceneggiatura impostata contro la Roma. Juve un po' lenta, anche imprecisa con Pirlo, in difficoltà nel servire le due punte e soprattutto presa d'assalto sulle fasce laterali, come voleva la tattica che conosce i punti deboli bianconeri. Callejon, esaltato dalla partita e dalla facilità del suo gioco, è arrivato al tiro con bravura e aggressività. Asamoah ha proposto fiero argine, poi si è perso proprio sull'ultimo taglio del primo tempo del furioso spagnolo, servito da una pennellata di Insigne. Dall'altra parte Lichtsteiner è stato difensivamente più molle ma il più pericoloso al tiro.
La manovra avvolgente dei napoletani ha convinto, e costretto, la Juve a ritirarsi nei suoi appartamenti. La feroce volontà della squadra di Benitez ha preso subito il predominio soffiando sulle debolezze di Caceres, sulla forza fisica e la corsa dei centrocampisti che spesso arrivavano prima dei bianconeri. Fino al gol è arrivato prima anche Buffon, che ha salvato un paio di situazioni a rischio: due parate d'autore ma non tali da gridare al miracolo al quale troppo spesso ci abituano i commenti televisivi. Il portierone ci ha messo il guizzo fin dal sesto minuto sul primo assalto di Callejon, poi ha sbarellato in un'uscita che ha provocato il gol di Hamsik: annullato per fuorigioco. Nel giro di venti minuti la Juve se l'è vista brutta un altro paio di volte. Buffon ha dovuto ripetere la prodezza(sberla la palla oltre la traversa) per togliere il sorriso a un contropiede avviato da Insigne e concluso ancora da Callejon. In tutto questo la gente di Conte ha ansimato (Pogba vago fantasma), concluso una sola volta verso la porta con Lichtsteiner (il primo a riprovarci anche nella ripresa), probabilmente sentito la mancanza di un lottatore come Tevez e sofferto per un malessere fisico di Vidal e mai trovato una via facile per avvicinarsi alla porta di Reina. Dopo 36 minuti il conto dei tiri diceva 10-1 per i napoletani.
Difficile pensare che il Napoli potesse tenere quel ritmo bestiale anche nella ripresa. Lo ha pensato pure la Juve che, pur alzando la linea del suo gioco, ha cavato poco ed anzi rischiato ancora quando Buffon ha deviato una perfida punizione di Ghoulam. Conte ci ha provato con Vucinic al posto dell'impalpabile e immusonito Osvaldo.
Ma non c'era trippa e la storia si è fatta chiara quando Mertens si è mangiato Marchisio, Lichtsteiner ed ha inchiodato Buffon con quel suo tiro secco e radente che sembra una fucilata. Juve colpita e affondata. Dai gol, non dalle bottigliette lanciate dai napoletani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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