Pogba uno e due, altro non serviva, cena servita fredda ma ricca e rassicurante. C'erano timori infondati per via degli ammalati. Oltre a Pepe, Bendtner e Chiellini, Conte non aveva potuto convocare Quagliarella, Pirlo e Marchisio, assenze pesanti, con Asamoah in coppa d'Africa. Poi c'erano Peluso con febbre e Vucinic sofferente. Durante il riscaldamento ansia per Bonucci che si esibiva in smorfie e scuoteva la testa. Avesse trovato una squadra vera, magari un po' la Juventus avrebbe potuto soffrire.
Invece c'era la versione depressa dell'Udinese. Mancava Totò Di Natale ma probabilmente Guidolin per il suo cinquecentesimo in panchina si aspettava qualcosa di più coraggioso. Niente di speciale, magari solo qualche tiro in porta poteva bastare, oppure tre passaggi di fila per far capire che anche loro stavano giocando a pallone. Invece niente, il primo tempo è finito con Buffon seccatissimo perché a saperlo neanche si cambiava. Di sicuro la Juventus è partita forte, questo bisogna precisarlo subito, pressing alto e movimento. Arrivava al limite dell'area friulana con una semplicità eccessiva, lavoro ai fianchi e cariche centrali con Giovinco che al quarto d'ora scarso ha la prima vera palla avvelenata, stanga, Domizzi respinge, arriva Vidal che stanga anche lui e Padelli mette in angolo. L'Udinese è tutta arroccata davanti alla sua porta, si apre quando riparte ma è solo un'illusione e uno a caso fra Giaccherini, Vidal o Lichtsteiner riconquista subito palla e territorio. La supremazia è schiacciante, ogni azione potrebbe finire in porta, ci provano un po' tutti, Vucinic la mette bene per Giovinco, Padelli di piede respinge, scappa fuori dal mucchio anche la testa di Caceres che sfiora il palo di sinistra, due minuti dopo offensiva tambureggiante con Vucinic che porta a spasso il pallone nell'area friulana, alla fine si stufa e tenta un pallonetto che non gli fa onore.
L'idea che ha assalito dal primo minuto è stata quella di una partita finita un attimo dopo il gol bianconero. Poteva arrivare dopo un solo minuto quando un velo molto affascinante di Giaccherini in area non è sfruttato, così occorre attendere quasi lo scadere e peraltro nell'azione più individuale ma spettacolare. Sull'ennesima carica pallone respinto fuori area, forse Domizzi, c'è Pogba che sta vigilando sulla trequarti, la prende di controbalzo di collo esterno destro, esce una fulminata che scheggia la traversa e s'inasacca con Padelli che quasi si spaventa. È l'1-0 e visto come si è messa, per tutti è game over.
Quando Juve e Udinese rientrano per il secondo tempo allo Juventus Stadium continua a nevicare e niente lascia presagire a mutamenti eccitanti sul terreno di gioco, sopra e sotto sembra proprio una serata segnata.
C'è Matri che al 12' lascia intuire cosa non funzioni fra lui e Conte. Il centravanti bianconero si fa tutto il campo palla al piede, bravissimo a conquistare e proteggere, poi arriva in area friulana e si perde letteralemnte, non sa cosa fare e quando alza gli occhi è tardi. Poi però fara il quarto e allora è festa proprio per tutti. Perchè quattro da qualunque parti li giri, sono tanti anche se giochi contro nessuno. Il secondo è un'altra legnata da fuori di Pogba, il terzo era stato di Vucinic con una girata sottoporta e collaborazione involontaria di Padelli che si è incartato sul suo palo.
L'Udinese non è questa, Guidolin ha messo dentro il febbricitante Di Natale, al 4' st Pereyra ha svirgolato in area l'unica palla degna dei friulani. Buffon, miglior portiere dell'ultimo ventennio molto seccato, anche lui come Guidolin aveva qualcosa da festeggiare.
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