Dybala illumina la Juve e spegne Genoa e Var

La moviola castiga ancora i bianconeri, ma la Joya (tripletta) guida la rimonta dallo 0-2

Davide Pisoni

nostro inviato a Genova

La Signora in giallo risolve sempre il caso. E nella Juventus dalla divisa inguardabile i panni di Jessica Fletcher li veste Paulo Dybala perché se tre indizi, nel caso specifico parliamo di gol, fanno una prova è lui l'arma illegale che stende il Genoa recuperando due gol, più forte dei non pochi difetti della squadra di Massimiliano Allegri e del Var. I campioni d'Italia sono già abbonati alla moviola perché incassano il secondo rigore di fila, non capitava da tre anni, stavolta è di Rugani il pestone a Galabinov, che il mediocre Banti non vede dal vivo. Ma nell'occasione la tecnologia si rivela "umana" perché non rileva il fuorigioco a inizio azione del bulgaro che poi segna dal dischetto. L'allenatore bianconero la prende con filosofia, meno chi stava in tribuna: «Inutile fare polemica, bisogna dargli il tempo di migliorare...». Non la pensa così Buffon che va dritto contro il Var: «Non avrei dato nessuno dei due rigori. È calcio da laboratorio, c'è un uso spropositato della moviola e sembra di giocare a pallanuoto. Arriveremo a 50 rigori a favore. Il Var sembra il tutor dell'arbitro che non prende più decisioni».

Resta il fatto che a quel punto, 7 minuti di gioco, con il primo gol, autorete di Pjanic, subito dopo appena 18 secondi, la Juve era già in doppio svantaggio e su Marassi si era già materializzati i fantasmi di un'altra sconfitta clamorosa dopo quella dell'anno scorso subendo tre gol in ventisette minuti. «Volevamo battere il record e ci siamo riusciti...», dirà poi Max Allegri che però stavolta riesce a recuperarla anche grazie al Var che dà e toglie alla Signora. Perché il rigore del 2-2 prima dell'intervallo è "suggerito" a Banti che non aveva visto nemmeno il braccio di Biraschi sul tiro di Mandzukic. Recuperata l'inerzia della partita la Juve ha legittimato la vittoria con una ripresa ordinata e i gol di Cuadrado per il sorpasso, bravo il colombiano a scartare il cioccolatino di Mandzukic; poi Dybala ha chiuso i conti piazzando la tripletta per il poker finale.

La Joya non cancella però i difetti nel trucco della Signora in giallo, evidenti tanto da far dire ad Allegri che «si sono rivisti gli errori fatti con la Lazio». E cioè una difesa disordinata, in balia degli avversari soprattutto quando si perde palla in costruzione, che rivitalizza Pandev e Taarabt. Ci sarà da lavorare e l'allenatore manda messaggi alla squadra: «Dopo la sosta dovremo focalizzarci perché si inizierà a fare sul serio». Bisognerà iniziare a correre, a partire da Higuain e Khedira, i più "pesanti". Invece al Dybala stratosferico di questo inizio di stagione Allegri non pone limiti: «Può migliorare e deve fare anche una grande Champions». Nella sosta qualcosa arriverà dal mercato, Howedes in pole, ma c'è molto da sistemare in difesa, il passare anche a partita in corso alla difesa a tre è un palliativo, e sulla circolazione del pallone.

Il Genoa per un tempo ha messo a nudo una Juventus ancora imprigionata negli incubi di Cardiff. È una squadra più votata a offendere, ma che in passato ha sempre costruito le sue vittorie sulla difesa. Anche perché non c'è sempre un Dybala a risolvere il caso della Signora in giallo.

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