E la Dea ha il "ticket to ride" in Europa

Quando il 25 agosto il sorteggio regalò Everton e Lione come inizio e fine del cammino nel girone, si pensò che alzare ancora di più l'asticella sarebbe stato difficile. Ora che l'Atalanta, nel suo ritorno in Europa dopo 26 anni, si è presa la qualificazione alla fase successiva con un turno di anticipo, sarebbe addirittura una delusione non chiudere al primo posto. Dal 14 settembre (sfida con l'Everton di un Wayne Rooney ormai in fase discendente e orfana da un mese dell'ex tecnico Koeman), la cavalcata continentale degli orobici è trionfale nei numeri: tre vittorie e due pareggi, tredici gol segnati e 4 subiti (solo lo Zenit di Mancini e la Real Sociedad hanno una differenza reti migliore), otto giocatori a segno (come nessuna squadra in Europa League).

I sogni sono già ai tempi supplementari, anche se Gasperini e i suoi non vogliono che suoni la sveglia. La ciliegina sarebbe battere il Lione il 7 dicembre a Reggio Emilia, diventata la casa dei bergamaschi per cause di forza maggiore. Ma intanto l'impresa a Goodison Park (che non era riuscita in passato alle milanesi e nel 2008 la Fiorentina), la tana dell'Everton che probabilmente sarà l'unica inglese a non superare il turno, è storica. Nessun club italiano aveva finora vinto nella terra d'Albione una gara di una competizione europea realizzando 5 gol. E se guardiamo l'ultima sessione di mercato della squadra di Liverpool (160 milioni spesi), gli orobici sorridono: a una cifra così non sono arrivati negli ultimi dieci anni di campagna acquisti.

La mente già corre al prossimo giro di palline nell'urna: la vittoria nel proprio gruppo glielo farebbe affrontare da testa di serie con la possibilità concreta di evitare una retrocessa di blasone dalla Champions (ad esempio il Borussia Dortmund o l'Atletico Madrid se arriveranno terze). Ma intanto il cammino senza cadute dell'Atalanta ha consentito alle italiane di fare l'en plein (per la prima volta con uno 0 nella casella sconfitte dopo 5 turni del girone e i preliminari giocati dal Milan). E persino la Germania, modello per programmazione, valorizzazione del prodotto calcio negli stadi e capacità di rialzarsi dopo una crisi, sta arrancando con i suoi club in campo continentale, se è vero che si risveglierà dal consueto letargo invernale magari con sole tre squadre superstiti nelle Coppe.

Nella patria dei Beatles è arrivato il «ticket to ride» (il biglietto per viaggiare) in Europa almeno fino al prossimo febbraio. Brian Cristante, tre gol in questa Europa League, è il bomber del gruppo che nella sua ancor breve carriera vanta anche un titolo portoghese con il Benfica. Oltre che una presenza in maglia azzurra dei grandi a Torino il 6 ottobre scorso contro la Macedonia.

A Bergamo, di fronte a questo cammino europeo, stanno facendo meno caso a una marcia balbettante in campionato, un classico per chi gioca il giovedì e poi ha poche ore per recuperare. Ma vivere la fiaba delle fiabe costa qualcosa, specie per chi non c'è abituato...