E la Juve del dopo Agnelli per battere il Monza ritrova la fede in Chiesa

Una squadra giovanissima si fa riprendere. L'ala torna al gol per i quarti di coppa Italia

E la Juve del dopo Agnelli per battere il Monza ritrova la fede in Chiesa

La Juventus non fa scherzi. Almeno in Coppa Italia. Così, a differenza di Milan e Napoli, eliminati a sorpresa rispettivamente da Torino e Cremonese, gli uomini di Allegri si qualificano per i quarti di finale della manifestazione: allo Stadium, contro il Monza che lo scorso settembre aveva clamorosamente imposto l'alt alla squadra di Allegri nel giorno dell'esordio in panchina di Raffaele Palladino festeggiando così il primo successo della sua storia nella massima serie, i bianconeri si sono imposti 2-1 guadagnando così il diritto a sfidare la Lazio il prossimo giovedì 2 febbraio. Decisivo, a una dozzina di minuti dalla fine, un destro a giro di Chiesa: l'ex viola, che aveva cominciato il match in panchina, non segnava dal 6 gennaio 2022, pochi giorni prima che il suo ginocchio facesse crac e che seguisse un recupero lento e travagliato. Adesso, testa nuovamente al campionato: domenica sera, ancora allo Stadium, la Juventus ospiterà l'Atalanta tornata macchina da gol.

Con la squadra zeppa di giovani nella prima allo Stadium davanti al neo presidente Ferrero e in assenza di Andrea Agnelli (presente invece mamma Allegra) e Kean centravanti, Allegri (in tribuna, squalificato) assiste a un inizio gara in cui i suoi viaggiano a mille. Iling-Junior, largo a sinistra, affonda praticamente quando vuole così come sulla destra la catena composta da McKennie, Soulé e Fagioli funziona al meglio. Il Monza pare inizialmente timoroso, proprio Fagioli sfiora il vantaggio che arriva comunque dopo nemmeno dieci minuti: il cross di McKennie è perfetto, l'inzuccata di Kean altrettanto. Cragno non può fare nulla e per il ragazzo di Vercelli arriva la prima rete dopo la sosta mondiale. Comunque sia, i brianzoli non si smontano: Pessina è il solito centrocampista utile quasi a prescindere, D'Alessandro e Colpani mostrano buoni piedi, Ranocchia fa il suo. C'è insomma partita, perché la fase di non possesso bianconera non è perfetta. Il pareggio arriva in ogni caso da azione d'angolo: bravo Vaoloti, anche lui di testa, ma la dormita di McKennie sul primo palo è evidente. La squadra di Palladino acquista fiducia, porta pressione anche oltre la metà campo e non concede granché, specie dopo avere imparato a limitare le sfuriate di Iling-Junior. A metà gara il pareggio appare giusto: la Juve-bis, nonostante una conclusione dal limite di Soulé, non è apparsa così superiore ai lombardi.

Segue poi una ripresa subito scoppiettante: Kean si divora il raddoppio, ma il dominio bianconero non c'è. Landucci chiama Locatelli e Chiesa dalla panchina, Palladino infoltisce la linea difensiva: il ritmo cala, ma il Monza non molla e anzi pare a tratti più convinto dei padroni di casa.

Colpani spaventa Perin, Di Maria entra a un quarto d'ora dal novantesimo e regala subito un paio di scintille: il raddoppio di Kean viene annullato per fuorigioco, ma poi ci pensa Chiesa. Partenza largo a sinistra, centro del campo conquistato e destro a giro sul secondo palo: la Juve che verrà ripartirà da lui.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica