E l'Inter mette in dubbio Spalletti

Da nuovo Mou a tecnico in discussione. Troppo pochi 5 gol in 10 sfide

E l'Inter mette in dubbio Spalletti

Cambiano i proprietari, cambiano i giocatori, cambiano gli allenatori. Ma l'Inter post Triplete è sempre la stessa. Dopo tre patron, da Moratti a Thohir fino a Zhang Jindong; una miriade di calciatori comprati e ceduti; undici tecnici in panchina. Il tutto in sette anni, ma il risultato non cambia. A un certo punto della stagione il club nerazzurro si avvita su sé stesso.

Neanche Luciano Spalletti è riuscito a mettere la testa a posto alla pazza Inter. L'ha certificato il pareggio in casa con il Crotone, decima gara di fila senza vittorie (otto di campionato, due di coppa Italia). L'allenatore ha detto: «La responsabilità è mia». Ma a cosa si riferisce? Contro l'ex Zenga la squadra è apparsa sulle gambe, Dalbert per Cancelo non ha convinto come il tecnico che insiste sempre sullo stesso modulo. Spiegare significherebbe anche togliere alibi a società e squadra. Il silenzio della famiglia Zhang, padre e figlio, inizia ad essere assordante, la prova di alcuni interpreti con il Crotone ha dato ragione allo sfogo fiorentino di Icardi: «C'è qualcuno che si allena male».

Sul banco degli imputati dopo la prova con il Crotone, sono finiti ancora una volta Perisic, Candreva e Brozovic, soprattutto quest'ultimo per non aver dato la mano a Spalletti dopo il cambio e aver scalciato la tuta. I numeri condannano una squadra capace di segnare la miseria di 5 reti in 10 partite: zero tiri in porta veri contro il Crotone a parte la carambola del gol. Anche Spalletti dopo essere stato accostato a Mourinho è finito nel mirino dei tifosi sui social. Altre critiche anche a Steven Zhang dopo quelle sul mercato. San Siro sabato ha già fatto sentire il proprio disappunto. Il rischio di perdere la Champions League: senza il ritorno nella coppa che conta, sarebbe tutto in discussione.

Se Spalletti ha detto che alla fine della stagione si «tireranno le somme», anche la società sarebbe pronta a prendere in considerazione di

dire addio all'allenatore dopo appena una stagione. D'altra parte otto partite di fila in campionato senza vincere, eguagliato il record di Pioli della passata stagione, non sono un campanello d'allarme, ma una sentenza.

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