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E l'Italia del rugby affonda in Irlanda

Gli azzurri, dominati in tutto, sommersi da una valanga di 8 mete

E l'Italia del rugby affonda in Irlanda

Sette contro l'Inghilterra, otto a Dublino contro la corazzata irlandese. E' il conto delle mete al passivo nelle prime due giornate del Sei Nazioni azzurro. All'Aviva Stadium finisce 56 a 19. E a poco serve la consolazione di aver violato per tre volte la maginot verde. Perché nello spogliatoio azzurro c'è poco da stare allegri. L'Italia esce a testa bassa da Lansdowne Road, dominata in tutto (possesso, territorio, volume di gioco). Si sapeva alla vigilia che non sarebbe stata cosa facile ma fino a questo punto francamente no.

Gli azzurri confermano i loro limiti sulla fase difensiva e quando anche Parisse appare sbiadito ecco che premere sull'acceleratore per gli irish diventa cosa da ragazzi. L'Irlanda ha il pallino del gioco costantemente tra le mani. Murray e Sexton distribuiscono palloni con la costanza di un metronomo. Il resto lo fa l'efficacia nell'occupazione dello spazio e la magistrale prova delle terze linee. Davanti non c'è partita, palloni persi, falli sui raggruppamenti e non te la puoi prendere neanche con l'arbitro.

Il primo tempo è un monologo irlandese con gli azzurri che anziché placcare sembrano assistere ad una pièce di Samuel Beckett, con l'azione scollegata dal testo. Si regge per 10 minuti, poi è Henshaw a passare aprendo un varco nella timida griglia azzurra che conferma i limiti difensivi visti all'Olimpico contro gli inglesi. Il sigillo sul match arriva nove minuti più tardi con Murray che si apre un'autostrada tra le maglie larghe di Parisse e soci. E' un sigillo perché senza la risposta azzurra l'Irlanda prende il largo. In meta va Bundee Aki, poi Keith Earls per mettere in cascina anche il punto di bonus.

Nella ripresa apre ancora Henshaw poi il capitano Rory Best e altre due firme le mette l'ala Stockdale. Le tre mete azzurre arrivano quando l'Irlanda è già lontana, prima Allan, poi Gori e infine Matteo Minozzi. Non bastano per muovere la classifica (Bellini è fermato dal recupero volante di Keith Earls) e servono ancora meno guardando a come ripartire. La prossima sfida sarà a Marsiglia venerdì 23 febbraio contro la Francia dell'ex cittì Jacques Brunel. Lì comincerà quello che resta del nostro Sei Nazioni, tre partite per misurare la distanza tra noi e l'eccellenza. A Twickenham l'Inghilterra ha penato parecchio per battere ieri il Galles (12-6) in ottanta minuti di rara intensità.

Segno che forse per gli azzurri la strada verso casa è ancora lunga.

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