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E nel calcio è sempre polemica per i cori ignoranti

Dopo Fiorentina-Atalanta, il club bergamasco: «La stupidità va combattuta e isolata». Ma Gasperini...

Twitter @Inter
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È stato l'ennesimo episodio, ma anche una prima volta. E non poteva passare sotto silenzio, anzi. I buu razzisti a Dalbert a Parma in Atalanta-Fiorentina sono diventati un caso non solo nazionale. Intanto perché l'arbitro Orsato ha sospeso la partita per qualche minuto, dopo le proteste di Dalbert, obbligando lo speaker a leggere un messaggio. Ed è stata la prima volta quest'anno. Poi per le frasi del presidente Fifa Infantino che ha accusato l'Italia di essere indietro sul tema razzismo, poi per la presa di posizione da parte di tanti protagonisti del mondo del calcio.

Il giudice sportivo non ha disposto nessuna sanzione ma «un supplemento di indagine a cura della Procura Federale» per verificare «entità, dimensione e provenienza dei cori in oggetto». Cori che hanno fatto discutere non poco, specie dopo gli episodi di Cagliari (buu a Lukaku) e Verona (cori contro Kessiè) in cui non ci sono stati provvedimenti.

Nell'immediato dopo gara il tecnico bergamasco Gasperini aveva preso una posizione un po' controcorrente: «I cori a Dalbert? Non li ha sentiti nessuno, se qualche imbecille ha detto qualcosa è diverso. Bisogna condannare il razzismo, ma succede in tutti gli stadi». Ieri invece l'Atalanta ha preso una posizione netta con un comunicato: «La Società si dissocia da ogni forma di discriminazione che possa essere avvenuta. Atalanta, con il proprio pubblico ed i propri tifosi, è e sarà sempre portavoce di valori di solidarietà ed uguaglianza. La stupidità di pochi va combattuta insieme e crediamo che non ha né colori né maglie. Va isolata». Come gli stupidi che hanno mimato l'aereo in Samp-torino. La società e la questura stanno lavorando per identificarli. «Giusto così, Orsato ha fatto bene», ha sentenziato Carlo Ancelotti. Durissimo invece il sindaco di Parma Federico Pizzarotti: «Parma vi ospita con gentilezza, ma anziché tifare con rispetto sporcate la città con i vostri cori razzisti. Vergogna».

L'ennesima domenica di calcio nel Belpaese, mentre l'Uefa ha stabilito che, proprio per episodi di razzismo, Ungheria, Slovacchia e Romania dovranno giocare una gara di qualificazione a Euro 2020 a porte chiuse. MBas

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