E ora all'Inter sorride persino Thohir

di Claudio De Carli

Q uattro punti dalla zona Champions, sarebbero stati meglio tre, ma non si può avere tutto. Straordinario e vero. E adesso? Adesso diranno che è solo una congiunzione astrale favorevole, mercoledì l'Inter va a Genova e tutto torna nella sua normalità, è pazza. E poi non si è mai visto che tutto in un botto le cose si ribaltino, almeno nel calcio è sempre andata così, ci vuole tempo, un percorso, sofferenza, saio, ceci. Però Mancini venerdì fa sapere che adesso c'è un senso, sabato il Napoli si prende un'altra sberla e domenica Erick Thohir ci cita quasi provando pena, desideroso di alleviarcela: «Non so perché i giornali scrivano che l'Inter è sull'orlo della bancarotta, che litigo con Mancini e non sopporto Moratti. Bisognerebbe almeno controllare i bilanci prima». Non lo abbiamo fatto, stiamo sulla fiducia: «Abbiamo raggiunto gli obiettivi preposti, l'affluenza allo stadio aumenta, ci stiamo espandendo in Cina, in Indonesia, in Arabia Saudita, in Brasile e in Argentina. Stiamo crescendo commercialmente, aumentano le entrate, le prestazioni della squadra migliorano e io ho bisogno di avere un partner strategico che renda l'Inter più forte - ha detto il presidente dell'Inter-. Ma non ho nessuna intenzione di perdere la mia maggioranza. Non capisco perché esca il contrario». Benvenuto al club, si diceva una volta. Ma adesso è una situazione nella quale l'interista medio ci sguazza, De Laurentiis sull'orlo di una crisi di nervi, Spalletti e Totti che si scambiano complimenti davanti a tutti e riappare la Rometta.

Dai, adesso il campionato è divertente, all'Inter finalmente danno anche i gol in fuorigioco, tutto l'ambiente è su di giri, c'è entusiasmo, Jovetic ha detto che non lascia Appiano neppure se si presentano i carabinieri a cavallo, Ausilio conferma tutti, cinque anni che non superavano i 60 punti in classifica, la Primavera fresca di coppa Italia demolisce 6-0 la Salernitana, Delgado calcia il rigore con lo scavetto e Stefano Vecchi lo manda sotto la doccia. Lezioncina. All'Inter è così, quando gira è un'esagerazione e poi Thohir ha detto che ha intenzione di farla ancora più forte. Chissà di cosa ha parlato a cena con Moratti.

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