
Etichette, paragoni, aspettative, pressioni. Non ha paura di nulla Krzysztof Piatek. Pochi fronzoli, pochissime parole e tanti, tantissimi gol. E chissà se cambierà qualcosa percorrendo la A7 da Genova a Milano. Di sicuro a lui il cambiamento non fa paura. Dal rossoblù al rossonero fame e voglia rimangono le stesse. D'altra parte bisogna essere onesti. Chi in Italia lo conosceva sei mesi fa? Probabilmente nessuno. E ora è il bomber più ricercato.
Arrivato dal Cracovia per 4 milioni di euro con l'etichetta di potenziale buon attaccante, si è presentato all'Italia in una calda serata di metà estate: 4 gol in 37 minuti. Un caso? Una botta di fortuna? Una notte da leoni? No, da lì Piatek, che si pronuncia Piontek, non si è più fermato. 13 gol in 19 partite di campionato, 19 in 21 se si considera anche la coppa Italia. Un cecchino, un bomber di razza. Un attaccante di quelli che fanno gol e fanno reparto, tanto da attirare le attenzioni di tantissimi club europei, su tutti Real Madrid e West Ham, con gli occhi di Preziosi sempre più brillanti. Un affare per lui. Compra un giocatore visto solo in video a 4 milioni, lo rivende a 40 o giù di lì dopo soli 6 mesi. Un premio al fiuto del patron rossoblù. Un affare per Piatek che vede il suo ingaggio passare da 400mila euro a quasi 2 milioni. Un affare per il Milan? Tutto da vedere. Perché anche se lui, il polacco dagli occhi di ghiaccio, sembra impermeabile ad ogni forma di pressione, un conto è giocare nel Genoa con tutta la squadra a disposizione, un altro è farlo nel Milan, a San Siro, con l'obiettivo di conquistare il quarto posto e la necessità di trascinare i tuoi compagni. Non esattamente la stessa cosa.
E chissà che questo polacco freddo e spietato in area di rigore non sia l'uomo giusto per sfatare la maledizione del 9 rossonero. Dopo Pippo Inzaghi, chiunque abbia indossato la maglia numero 9 del Milan ha fatto flop. Pato, Matri, Torres, Destro, Luiz Adriano, Lapadula, Andrè Silva.
Non uno che sia rimasto nei ricordi dei tifosi. Anche Higuain, lui che si pensava troppo superiore per sottostare alle cabale, ha fallito. Ora tocca a Piatek raccoglierne l'eredità. Lui che non ha paura di nulla, figurarsi delle maledizioni.