E se affidassero la mediazione a Moratti?

di Franco Ordine

Q uando c'è un dissidio così forte e radicato come quello esploso nelle viscere di Appiano Gentile tra Icardi e il resto dell'Inter, c'è un solo metodo, applicato dagli uomini di buona volontà, per venirne a capo. È stato praticato puntualmente in ogni conflitto, politico e non, a dimostrazione che la diplomazia è l'unica risorsa utile per mettere fine all'aspra contesa. Molti errori sono stati commessi, da un fronte e dall'altro. L'ultimo, forse il più vistoso e inopportuno, riguarda lo sbandierato ricorso al giovane presidente Zhang con l'esclusione di Marotta, il capo azienda appena arrivato a Milano quando l'incendio era già esploso e non c'era traccia di vigili del fuoco dalle parti della Pinetina. A rileggere la vicenda c'è una sola persona che ha a cuore le sorti dell'Inter e che riscuote la simpatia oltre che la stima della famiglia Icardi. Già, perché qui di famiglia bisogna parlare visto che la rappresaglia (via la fascia da capitano) è stata decisa per punire le frasi di Wanda Nara a Tiki taka.

Questa persona è Massimo Moratti, già intervenuto all'inizio del caso, con una dichiarazione distensiva. L'azione diplomatica, in questi casi, dev'essere svolta da chi è fuori dalla mischia, da chi non ha responsabilità e pensa che sia opportuno che Icardi torni alla casa nerazzurra, almeno fino al termine della stagione, e che i nodi sulla futura convivenza debbano essere sciolti a campionato chiuso, magari conservando il piazzamento in Champions, traguardo vitale non soltanto per Spalletti. Moratti ha governato per 18 anni l'Inter secondo schemi definiti famigliari , superati oggi da quelli aziendali, ma che custodivano alcuni requisiti essenziali: 1) il rispetto assoluto per la figura del presidente; 2) i rapporti di autentica amicizia e solidarietà calcistica; 3) il primato della società persino sulle figure carismatiche come Ronaldo il fenomeno. Quando Ronie mise Moratti di fronte alla scelta («io o Cuper»), Moratti scelse il tecnico perché la scelta opposta avrebbe consegnato le chiavi di Appiano Gentile a un calciatore, il più forte di tutti, ma sempre un calciatore.

Moratti conosce bene l'arte della mediazione e anche la mozione degli affetti. Forse è l'unico che, indossando il casco blu dell'Onu, può presentarsi a casa Icardi e procedere alla tregua di cui ha un bisogno disperato tutta l'Inter.

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