E la Signora ruba al Milan l'idea Ibrahimovic

In Europa dopo la partenza di Carlitos Tevez sono rimasti in tre capaci di spostare una partita, Ronaldo, Messi e lui, lo Zlatan

E la Signora ruba al Milan l'idea Ibrahimovic

Alla Juve serve come il pane.

In Europa dopo la partenza di Carlitos Tevez sono rimasti in tre capaci di spostare una partita, Ronaldo, Messi e lui, lo Zlatan: «La prossima squadra dove andrò sarà una sorpresa, una sorpresa molto grande». A maggio Mino Raiola aveva parlato con Marotta. Situazione complicata, Ibrahimovic stava spingendo Cavani alla Juve per toglierselo dai piedi, Raiola invece ci vedeva Ibra alla Juve e gliel'offrì senza ritegno. Non era ancora certa la partenza di Tevez, Dybala era già preso, Mandzukic vicinissimo, poi Morata, Coman, Llorente con l'eventualità di portare a casa Zaza e Berardi, davanti c'erano solo posti in piedi. E Marotta rispose un secco no.

Oggi si è ribaltato tutto, Llorente è svincolato al Siviglia che gli ha fatto un quadriennale, Zaza è sul mercato, il Bayern vuole Coman e ha offerto 15 mln, cessione da fare subito superando le ritrosie di Allegri che per lui stravede. Cuadrado non è una prima punta, il Mandzukic visto domenica ha ancora bisogno di tempo. Ibra è altra categoria, torna, viene incontro al pallone, lo tiene tipo Tevez, e da solo cancella il timore di un attacco troppo leggerino per affrontare l'Europa. Raiola spinge, Ibra non nega, il suo contratto con il Psg scade a giugno 2016, 14 milioni a stagione d'ingaggio, cerca un biennale e poi con tutta probabilità, a 37 anni, ritorno a Malmoe. Gli ha fatto i complimenti su Twitter per la qualificazione ai gironi Champions: «Spero un giorno di poterla giocare con loro». Con sei o sette milioni il Psg lo sgancia, subito un triennale a 8 e vola via da Parigi. Mino Raiola tendenzialmente evita di sistemare due top player della sua scuderia nello stesso club, quando Balotelli era all'Inter con lo svedese non era ancora sotto la sua tutela, difficile che ora Ibra torni al Milan. Sebbene rumors diano Balotelli, prestito secco di un anno senza diritti o obblighi di riscatto, la tassa da pagare per l'arrivo di Ibra la prossima stagione quando lo svedese a ottobre compirà 35 anni. La Juve ha bollato tutto come fantacalcio, ma forse Raiola sposta i suoi dal Psg per aprire la porta a Paul Pogba.

Sembra molto complicata come operazione, ma tutti i trasferimenti di Ibra sono stati border line. Via dalla Juve era già del Milan poi ecco l'Inter che faceva la Champions: «Ho sempre tifato Inter fin da piccolo». Poi via dell'Inter: «Perchè qui non vincerò mai la Champions». Va al Barcellona e la Champions la vince l'Inter. E poi quella storia con Josè Mourinho: «Per lui sarei stato pronto a uccidere».

Solo che lo Special, che ha cambiato due club, non lo ha mai chiamato, eppure il portoghese ha sempre avuto un debole per quel tipo di centravanti, ha rivoluto a 37 anni compiuti Drogba che ormai si reggeva a stento in piedi. Sono stranezze ma intanto qualcuno martedì lo ha visto a Torino e ieri in corso Como a Milano dove testimoni giurano abbia preso casa. Lo Zlatan naturalmente.

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