Benny Casadei Lucchi
nostro inviato a Fiorano (Modena)
La nuova Ferrari è nata all’ombra di Schumacher. Effe duemila e sette il nome, per fare un passo indietro, all’epoca delle sigle vincenti me le mitiche F2002 e 2004. All’ombra di Schumacher lo squadrone di Maranello ha presentato una Rossa bella come poche volte e ambiziosa come mai: perché l’obiettivo non è solo vincere, è stupire, vendicarsi, rimettersi sulle rotaie del successo, quelle da cui il treno maranelliano deragliò non più tardi di due anni fa. Il gran capo monsieur Jean Todt, i piloti Kimi Raikkonen e Felipe Massa, i papà di questa nuova scommessa, l’ingegner Aldo Costa e il progettista greco Nick Tombazis non vogliono più soffrire per vincere il mondiale, vogliono dominare e per farlo si sono dannati l’anima tutto l’inverno. Anche Schumacher e la sua ombra vogliono che la Rossa torni ai fasti di un tempo. Il grande campione era infatti a Fiorano, ieri pomeriggio, e lo sarà oggi, sempre nascosto, sempre protetto per non salire sul palco e oscurare gli eredi al volante della F2007. Oggi, quando Massa la porterà finalmente al debutto, kaiser Michael sarà al muretto, in forma come sempre ma con la voglia di guidare incatenata dentro l’animo. «Sabato eravamo a Milano a far shopping – rivela Todt -, poi siamo venuti qui. In questo esatto momento, Michael è in fabbrica, con gli ingegneri, sta guardando la nuova macchina». «Io e Michael – prosegue Todt – abbiamo parlato a lungo, del presente e del futuro. Se guiderà? In effetti, gli ho domandato quanto sentisse la mancanza, mi ha risposto “Ora non tanto, e poi, quando mi viene salgo su un go-kart”... Comunque, se ce lo chiedesse è con piacere che gli troveremmo la tuta».
All’ombra di Schumi, la F2007 è più rossa che in passato, gli sponsor sono meno appariscenti, ma sono le sue forme a stupire. Nella zona anteriore ricorda un poco la McLaren, no keel, senza chiglia dicono i tecnici, proprio come la freccia d’argento 2006; ha il passo più lungo e le fiancate basse e molto strette; radiatori più inclinati e un’aerodinamica davvero sofisticata, con tante ali e baffetti piazzati con sapienza per aumentare la portata d’aria nella parte bassa della vettura. «Però, al primo gp l’aerodinamica che vedete oggi sarà molto diversa – rivela il capo del team in pista, Luca Baldisserri – perché è un’auto concepita per garantirci facili evoluzioni. Anche Schumacher è rimasto stupito... se gli è venuta l’acquolina?». Sorride, gli occhi e non solo dicono di sì: «Michael è davvero in gran forma. Mi ha fatto effetto partecipare al primo briefing con lui non più in veste di pilota e trovarmi a parlare di cose diverse dal passato».
Monsieur Todt ha l’espressione sorniona, sembra quasi divertito quando annuncia di Schumi in fabbrica, quando fa capire che il primo vero briefing con il grande tedesco nel ruolo di consulente si è ormai tenuto. «Adesso, però, quel che più conta è che la macchina sia affidabile, perché l’anno scorso eravamo competitivi, ma non siamo stati abbastanza affidabili... Le nostre ambizioni sono importanti e sarà battaglia; però basta con le parole, ora servono i fatti e i fatti scendono in pista domani (oggi, ndr) con Massa e la F2007 al debutto».
L’ombra di Schumi non si scosta neppure parlando dei piloti, perché Todt dice un gran bene di Raikkonen, «lo seguivamo da così tanto tempo», perché «Felipe è ormai un vecchio esperto qui a Maranello» e perché «il ruolo di Michael sarà più importante d’ora in poi: adesso inizieremo davvero a sfruttare la sua esperienza; la squadra lo ascolta e rispetta... anche io lo ascolto».
Benny Casadei Lucchi
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