Poco meno di 48 ore di udienza, poi altre 48 per le sentenze di secondo grado. Nove giorni dopo le decisioni della Commissione Disciplinare, scatta oggi il processo d'appello per il terzo filone del calcioscommesse. Il luogo sarà sempre il solito, l'ex Ostello della Gioventù al Foro Italico a Roma, i condannati e i loro legali saranno di fronte alla Corte di Giustizia Federale presieduta da Gerardo Mastrandrea. Una quarantina i ricorsi presentati dagli avvocati delle difese, Palazzi ha chiesto la revisione di una dozzina di posizioni, preparando una memoria per sferrare l'attacco contro proscioglimenti e derubricazioni di reato che non gli sono piaciute.
Ancora una volta i due filoni (Cremona e Bari) saranno trattati in udienze separate: oggi dalle ore 14 spazio a quello lombardo che riguarda tre società (l'Ancona che però è già fallito e non ha presentato ricorso, il Grosseto, che rischia la retrocessione in Lega Pro, e il Novara, condannato al -2 in classifica) e 14 tesserati, il più illustre dei quale è Antonio Conte (per lui in primo grado comminati 10 mesi di squalifica). Palazzi ha fatto ricorso per Vitiello e Coppola per il ruolo avuto nella combine su Albinoleffe-Siena. Partita per la quale viene tirato in ballo l'allenatore della Juve e il suo vice Alessio (per lui richiesti 8 mesi di stop), i cui legali De Rensis e Chiappero saranno affiancati da Giulia Bongiorno. L'obiettivo è far crollare l'attendibilità di Carobbio, principale accusatore di Conte.
La Disciplinare ha sostenuto nelle motivazioni della sentenza che Conte «è chiamato a rispondere di omessa denuncia, in quanto è stata raggiunta solo la prova che fosse a conoscenza della combine e non che non vi abbia preso parte», in riferimento alle due partite del Siena con Novara e Albinoleffe. A ulteriore conferma che il tecnico sapesse, la circostanza che il suo collaboratore «Stellini ha ammesso di essere stato lui a dare incarico a Carobbio e Terzi di andare a parlare con Garlini e Bombardini per sistemare la gara. È davvero poco credibile che Conte non fosse a conoscenza dell'iniziativa del suo collaboratore, anche per la personalità e il ruolo che aveva all'interno della società». Il ds Perinetti, nell'interrogatorio alla Procura federale, aveva parlato di «carattere accentratore» di Conte.
Domani dalle 9.30 si passerà al filone pugliese che, dopo il ricorso del pm federale Palazzi, tratterà i casi di Bologna (30mila euro di ammenda), Lecce (richiesta di caduta in Lega Pro) e Udinese (prosciolta in primo grado), oltre che di 10 tesserati, tra cui gli juventini Bonucci e Pepe, assolti dalla Disciplinare ma rientrati nel processo insieme a Di Vaio, Salvatore Masiello e Vives. L'unico dei prosciolti sul quale non c'è stato appello della Procura è il portiere della Sampdoria Padelli.
Se le motivazioni della Disciplinare hanno messo in evidenza le contraddizioni emerse nelle diverse dichiarazioni di Andrea Masiello (fornite a più riprese a Cremona, Bari e in Procura Federale), Palazzi è invece convinto della credibilità del calciatore, forte anche di alcuni patteggiamenti conclusi nel processo di primo grado.
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