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Ecco la Nations league, basta amichevoli inutili

Quattro serie con promozioni e retrocessioni. In palio anche 4 pass per gli Europei del 2020

Ecco la Nations league, basta amichevoli inutili

Per il tifoso, ma spesso anche per i giocatori, non esiste nulla di meno elettrizzante di una partita amichevole. Il progressivo intasamento dei calendari, dovuti soprattutto al gigantismo delle competizioni per club, ha reso le partite non ufficiali una zavorra sempre più pesante da sostenere per tutto il sistema calcio. La Nations League, che partirà nel weekend portando a compimento un percorso realizzativo iniziato dalla Uefa addirittura nel 2011, è la risposta alle amichevoli senza senso che infestano i calendari. Questo almeno nelle intenzioni del massimo organo calcistico europeo.

La Nations League è un torneo vero e proprio, destinato a produrre una nazionale campione, ma utile anche in chiave qualificazioni europee. Queste ultime procederanno come sempre, ma verranno integrate da play off tra squadre provenienti dalla Nations League che non sono riuscite a conquistare direttamente il pass per l'Europeo.

Il meccanismo è meno complesso di quanto sembri. La Nations League prevede la divisione delle 55 nazionali Uefa in quattro leghe (A, B, C, D), determinata in base al ranking. Ogni lega è composta da 4 gironi formati da 3 (ma a volte anche 4) nazionali ciascuno, con promozioni e retrocessioni come in un normale campionato nazionale. L'Italia, ad esempio, si trova in serie A, ed è inserita in un gruppo comprendente Polonia (venerdì 7 a Bologna) e Portogallo (match in programma lunedì 10 a Lisbona). Se al termine delle quattro giornate previste gli Azzurri dovessero vincere il gruppo, accederebbero alla Final Four prevista dal 5 al 9 giugno 2019, dove le vincenti dei quattro gironi della lega A si sfideranno per il titolo, secondo la formula semifinale e finale secca. Se invece gli uomini di Mancini terminassero all'ultimo posto, retrocederebbero nella lega B, lasciando il posto alla Svezia, alla Bosnia o alla Danimarca di turno. Insomma, più partite di alto livello (basti pensare al gruppo composto da Francia, Germania e Olanda, oppure a quello con Spagna, Croazia e Inghilterra), ma soprattutto più partite di peso, che non abbiano come unico scopo quello di fungere da test per i commissari tecnici. Con il caso Danimarca: i giocatori in polemica con la federazione per accordi di sponsorizzazione hanno lasciato il ritiro e potrebbero disertare l'esordio.

La grande criticità riguarda la modalità di interfaccia con le qualificazioni europee. Ribadito che queste porteranno alla fase finale 20 nazionali, le rimanenti 4 verranno decise da play off/spareggi (previsti a marzo 2020) tra le vincenti dei 16 gruppi che compongono le 4 leghe della Nations League. Ogni lega avrà un suo percorso separato. Questo significa che all'Europeo 2020 ci sarà sicuramente una nazionale attualmente classificata in una tra le ultime 16 posizioni del ranking Uefa. Potrebbe essere la Georgia, il Lussemburgo, Malta o l'Armenia. Il tutto mentre magari, nello stesso periodo, Italia e Olanda (le due grandi assenti all'ultimo Mondiale) si saranno affrontate nel play off relativo alla lega A.

Una volta tanto si premiano gli ultimi, a scapito però dell'equilibrio del torneo principale.

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