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Eriksen torna, ma il calcio ha il cuore matto

Il danese, rescisso il contratto con l'Inter, è vicino al Brentford in Premier

Eriksen torna, ma il calcio ha il cuore matto

Il 12 giugno 2021 la tragedia sfiorata allo stadio Parken di Copenaghen: durante Danimarca-Finlandia degli Europei Christian Eriksen crolla a terra vittima di un arresto cardiaco. Soccorsi immediati dopo il malore che lascia pubblico e calciatori con il fiato sospeso per qualche minuto, ma il centrocampista esce in barella dal campo cosciente. Ad Eriksen viene impiantato un defibrillatore sottocutaneo, che gli preclude un futuro in Italia, che nega l'idoneità alla ripresa agonistica in casi come questo, e all'Inter. Un mese fa la rescissione il contratto dei nerazzurri con il danese, tornato in patria ad allenarsi approfittando dell'ospitalità del club che l'ha cresciuto, l'Odense.

Ora le offerte dalla Premier League, che Eriksen aveva lasciato direzione Milano: la più concreta è quella del Brentford, sei mesi con opzione per la prossima stagione. Una soluzione ideale, visto che giocherebbe in uno dei più importanti campionati europei con un ruolo importante in un club che lotta per la salvezza. Ma anche Leicester, West Ham, Everton e Newcastle stanno valutando la possibilità di tesserare l'ex centrocampista di Ajax e Tottenham.

Il calciatore scalpita per tornare a giocare sette mesi dopo quella terribile esperienza. Resta l'incertezza sulle sue condizioni future. Con il cuore matto non si scherza, ancxhe se si tratta di atleti professionisti e supercontrollati. Basti pensare ai casi del passato (le morti di Foè e Puerta, i malori di Kanu e del portiere spagnolo Casillas, costretto al ritiro) fino a quello recente del «Kun» Aguero. A 33 anni - dopo essersi sentito male durante Barcellona-Alaves dello scorso 30 ottobre - l'argentino ha dovuto abbandonare l'attività agonistica per un'aritmia cardiaca maligna. E qualche giorno fa i giocatori del Gabon Aubameyang (Arsenal), Meyé (Ittihad Tanger) e Lemina (Nizza ed ex Juve) hanno subito uno stop durante la Coppa d'Africa: gli esami, che hanno attestato la loro negativizzazione dal Covid, hanno anche mostrato delle lesioni cardiache, probabilmente nate a causa del virus. E anche uno dei giovani più interessanti della Juventus, Marco Da Graca, dovrà sottoporsi ad un intervento di ablazione in seguito al riscontro di un'aritmia cardiaca, fortunatamente meno grave di quella di Aguero. Per lui solo un mese di stop, poi riprenderà l'attività agonistica.

La storia racconta che anche Cristiano Ronaldo ha potuto costruire la sua splendida carriera grazie a un delicato intervento chirurgico a soli 13 anni per una tachicardia congenita.

«Affari» di cuore, che non sempre sopporta fatiche come quelle del frenetico football attuale, dove la parola riposo non è contemplata.

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