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Dopo Errigo e Di Francisca "scontro" tra Vittozzi e Wierer

Dopo Errigo e Di Francisca "scontro" tra Vittozzi e Wierer

La rivalità non ha sesso. È maschia, è femmina, non fa differenza. Vale nella vita, vale nello sport. Invidie, gelosie e risentimento sono all'ordine del giorno. Ultimamente, però, vale soprattutto fra le nostre atlete: il recente duello verbale Errigo-Di Francisca, un vero scontro tra primedonne dell'italscherma («ognuna si fa gli affari propri, non c'è gioia», aveva acceso la miccia Elisa), ha riempito le cronache sportive. Le due rivali che, dopo la lite, questa domenica a Torino scenderanno per la prima volta in pedana nella coppa del mondo di fioretto (diretta ore 18 su Sky Sport Arena), dovrebbero però aver smesso di farsi la guerra, dopo la strigliata del ct Cipressa che ha mediato l'incontro pacificatore. «Ho parlato soltanto io, non c'era bisogno che lo facessero loro. Abbiamo tutto per vincere a Tokyo, non ammetto altri colpi di testa» ha tagliato corto.

Difficile che le polemiche dei giorni scorsi possano svanire nel nulla. Altri sport, altre tensioni. Lisa Vittozzi, parlando al Messaggero Veneto, ha tolto il velo all'ipocrisia di una presunta amicizia con Dorothea Wierer e per la prima volta è sbottata, a una settimana dai Mondiali di biathlon in casa ad Anterselva. «Non siamo amiche, io e lei abbiamo due caratteri opposti che non sempre vanno d'accordo. L'anno scorso, mentre eravamo prima e seconda in classifica, lei ha riposato per la staffetta e io no. L'ho presa male. Quella scelta (dei tecnici, ndr) non l'ho condivisa e mi ha portato a essere nervosa. Non ero più serena, sono arrivata al limite». Ma rivalità e tensioni al femminile non sono solo figlie delle pressioni dello sport di oggi. Basti pensare a Pellegrini-Filippi nel nuoto, a Vezzali-Trillini ancora nella scherma, a Belmondo-Di Centa nel fondo. Però fanno vincere medaglie..

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