Marcello Di Dio
Roma Bella all'Olimpico, discontinua fuori. Anche se gli ultimi tre viaggi lontano da Roma hanno portato sette punti. Se la truppa di Spalletti è sempre prolifica dal punto di vista offensivo (29 gol in dodici partite), per restare agganciata alla Juve - salita ieri a +7 - il più possibile deve proseguire sul trend espresso in trasferta nelle ultime uscite. E in tal senso, la sorprendente Atalanta di Gasperini è la cartina tornasole per capire quanto la Roma sia davvero migliorata sui campi avversari. Nelle partite esterne vanno a rilento anche gli attaccanti giallorossi, che hanno siglato in totale 25 reti (l'86 per cento): Salah è andato in gol solo a Napoli, meglio Dzeko - «bacchettato» ieri da Spalletti dopo l'espulsione con la sua Nazionale («deve ancora imparare qualcosa») - autore di due doppiette in casa dei partenopei e a Reggio Emilia contro il Sassuolo, Totti (di nuovo assente oggi) ha segnato su rigore a Torino.
Una costanza di rendimento esterno significa affannarsi meno nella rincorsa ai bianconeri e ora che l'infermeria giallorossa inizia a svuotarsi (per la gara di Bergamo sono recuperati Manolas ed Emerson, ma solo il primo sarà titolare) Spalletti può guardare con maggiore ottimismo al futuro. Anche se il calendario fino a Natale prevede quattro sfide dirette nella parte alta della classifica. A iniziare dall'Atalanta, definita sì dal tecnico squadra rivelazione, ma anche «formazione forte, che merita tutti i punti che ha, senza mai essere stata fortunata, Gasperini sa trasferire la dote di essere dei combattenti nei duelli individuali».
Spalletti indica anche i propositi della sua Roma: «Per essere bravi a mirare la Juve noi dobbiamo fare come
loro, quindi vincere praticamente sempre. Si dice che non giocano un bellissimo calcio, ma la loro bravura nel portare a casa alcuni risultati difficili e saper scegliere i momenti decisivi, è la stessa nostra ambizione».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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