«Esonero? Non mi fascio prima di spaccarmi»

«Macché sfortuna: cinque occasioni da gol e nemmeno uno fatto» Galliani va via senza parlare. E San Siro applaude Donadoni

Si possono prendere a prestito le parole di Sinisa Mihajlovic sull'influenza intestinale di Boateng «meglio non entrare nei dettagli» per spiegare la sconfitta del Milan contro il Bologna. Ecco, sarebbe meglio non entrare nei dettagli per l'allenatore rossonero caduto al cospetto di un collega che di quei colori è stato un'icona. Ma chissà perché non ha mai avuto l'occasione di allenarli, neanche quando valeva il motto «il Milan ai milanisti». Piccola rivincita per Roberto Donadoni che non sta nella giacca, ringrazia tutti, anche San Siro che lo ha accolto con un applauso e il Milan che ha spalancato la porta a Giaccherini: «Cosa ho fatto? Niente, ho solo detto ai miei giocatori di avere coraggio». Galliani subito al telefono e ci si può immaginare chi ci sia dall'altra parte. L'ad rossonero se ne va da San Siro senza parlare. Silenzio assordante. Qualsiasi sia la decisione, esonero o ennesima fiducia rinnovata, verrà presa oggi. Mihajlovic alla vigilia aveva parlato di «svolta o agonia». Tutto porta dritto alla seconda opzione. Non solo il risultato. Montolivo chiama i suoi per andare sotto la Sud ma la maggior parte si rifiuta e gira verso lo spogliatoio, lo stesso Mihajlovic a testa bassa, depressione galoppante fra i tifosi. La sconfitta di San Siro contro il Bologna mette di nuovo a serio rischio Sinisa Mihajlovic, che sabato sera dovrà dare una scossa alla squadra nella sfida dell'Olimpico contro la Roma. «È una sconfitta che brucia. Abbiamo cercato di vincere e quindi rischiavamo di perdere perché ci siamo sbilanciati. Sono mancati equilibrio e testa» abbozza l'allenatore che sempre alla vigilia era «il leone che sbrana la pecora». Ventiquattro ore dopo i ruoli si sono capovolti anche se il leone Miha «non perde il sonno». Glielo fanno perdere i giocatori perché «abbiamo avuto cinque occasioni a tu per tu con il portiere. Quando si crea così tanto bisogna segnare. Non abbiamo perso per sfortuna». Il rammarico è evidente «Cerci doveva passarla a Bacca...». Proprio Cerci con Honda e Montolivo tra i più fischiati. Mihajlovic si schiera: «I più dispiaciuti sono i giocatori. Dobbiamo rimanere sereni e tranquilli. Il Milan lotta sempre per andare in Champions League...». Serve un grande sforzo per credergli, più facile quando gli si chiede del suo destino: «Esonero? Non mi posso fasciare la testa prima di spaccarmela. Comunque io non mollo, vediamo cosa succederà».

Anche perché «rispondendo» a un tifoso che gli suggeriva di cacciarli tutti dice: «Non si può». Non guarda al mercato, ma chiude a El Shaarawy. Trova comunque una cosa positiva: «Fra tre giorni si gioca». E l'onestà non viene meno: «I fischi sono giusti».

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