Quando scappa, non c'è modo di fermarla. Tra i bambini come tra gli adulti. Se poi ti trovi nel bel mezzo di una partita di calcio (e il Wc non è proprio a portata di pantaloncino), la cosa si complica. Vale per tutti: dai campioni del calibro di Ronaldo a Inzaghi (sorpresi in passato a «farla» a bordo-campo), fino a Enrico Zampa (nella foto) della Turris (serie C), squalificato ieri per non aver resistito a uno «stimolo», non propriamente sportivo. Gli spogliatoi erano lontani per «tenerla», e così Zampa ha «espletato» presso «un palo dell'illuminazione ubicato oltre la linea di fondo». Peccato che l'occhio dell'arbitro abbia colto in flagrante lo Zampa nell'imbarazzante situazione, anzi, «minzione».
È stata la goccia (in verità, più di una goccia) che ha fatto traboccare il vaso disciplinare. La scena è finita sul referto e ieri è giunta la squalifica irrogata (o «irrorata», visto l'oggetto del contendere) dal Giudice Sportivo. La motivazione del provvedimento è un limpido distillato di burocratese e prosa «diuretica». Recita il comunicato della Procura Federale: «Squalifica per una gara Zampa Enrico (Turris).
Per avere tenuto una condotta non corretta al 25° del primo tempo ed al 6° del secondo tempo, in quanto in entrambe le occasioni, mentre si trovava in panchina, si allontanava dalla stessa e urinava presso un palo dell'illuminazione
ubicato oltre la linea di fondo. Ritenuta la continuazione, in applicazione degli artt. 4 e 13, comma 2, C.G.S». La squalifica sarà scontata nella prima giornata del prossimo campionato. Auguri a Zampa. E alla sua prostata.
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