
Quando il derby di Atene tra Panathinaikos ed Olympiacos va in scena c'è sempre una certezza: succederà qualcosa (di spiacevole) fuori dall'ordinario ed è esattamente quello che è accaduto domenica in occasione di gara 2 della finale scudetto del basket. La partita ha visto i biancorossi vincere (e pareggiare sull'1-1) ma adesso la serie è sospesa per volere del governo greco. Prima dell'inizio della partita Dimitris Giannakopoulos (patron del Pana) si è presentato al tavolo degli ufficiali per denunciare cori offensivi e sessisti contro la propria famiglia il tutto rispondendo a sua volta con gesti osceni verso il pubblico. La situazione è degenerata con i fratelli Angelopoulos (proprietari dell'Oly) in campo a protestare per le scenate del rivale accusato di minacce sessuali nei confronti della figlia di uno dei due. Le forze dell'ordine hanno ordinato l'espulsione e successiva custodia cautelare di Giannakopoulos che, però, si è rifiutato di lasciare l'arena (il tutto mentre si filmava su Instagram urlando «O mi arrestate o mi lasciate entrare»).
L'ultimo atto, diventato virale, vede Giannakopoulos scortato dalla sua security fuggire in macchina, secondo l'Olympiacos per evitare l'arresto mentre il Pana sostiene che il suo proprietario sia uscito spontaneamente per andare a parlare con il procuratore.
I deplorevoli fatti del Pireo hanno spinto le autorità nazionali ad intervenire con il pugno di ferro: gara 3 è stata posticipata a data da destinarsi e domani Giannakopoulos e i fratelli Angelopoulos si incontreranno con i funzionari governativi per cercare di organizzare un ambiente sicuro per il resto della serie. In caso di fumata nera il titolo del campionato ellenico 2024-25 non verrà assegnato.