Jacopo GranzottoRoma Ci sta che il signor Keita possa perdere il sonno per un po'. Il naturalizzato spagnolo avrebbe l'occasione per mettere in cassaforte il quarto di finale tra la sua Lazio e la Juventus 2. Minuto tredici del primo tempo: gran lancio di Biglia per Keita che, in splendida solitudine, si presenta tutto solo davanti a Neto. E lui che fa? Cicca malamente, pronuncia frasi incomprensibili e manda all'aria il piano di Pioli. E già, l'aveva studiata bene il mister biancoceleste: dieci, quindici minuti al massimo di pressing alto, ritmo forsennato, Mauricio e Lucio cartellini sacrificabili a mordere le caviglie bianconere e un golletto. Poi tutti dietro e barricate a oltranza.
Macchè. Il primo tempo finisce ingloriosamente, bloccatissimo, con una poco edificante collezione di falli, ben ventidue (molti dei quali simulati ma tanto gli arbitri italiani fischiano sempre e comunque) con l'occasione sprecata da Keita e un rigore reclamato dall'imbronciato Morata ma senza fondamento nonostante i sorrisetti di Allegri. Tutto qua.Sotto la pioggia lo spettacolo non decolla, e - nella ripresa - il canovaccio rimane lo stesso con due squadre che recitano a braccio nell'attesa che finisca presto e, magari, succeda qualcosa di importante. Signori, se Sanremo è Sanremo, la coppa Italia è sempre la coppa Italia, soprattutto per chi ha impegni importanti. Ecco perchè Max Allegri (come Sarri) ne leva sei di titolari nella speranza di cavarsela a buon mercato. Ma con il pigro e inconcludente Pogba e con un Zaza invisibile alquanto lì davanti è dura svoltare. Proprio Zaza imita le gesta di Keita e col piede sbagliato (il destro) manda all'aria pure lui davanti al portiere in solitudine. Che dire, non ci si diverte per niente. Però il calcio che - Barcellona escluso - non è scienza esatta ha le sue leggi inossidabili; tra cui quella dell'ex. E così l'ex laziale Lichsteiner ne approfitta per infilare Berisha dopo che Zaza aveva sprecato ancora un pallone mandandolo a stamparsi sul palo. Minuto 21: Zaza traccia una parabola a girare che sbatte contro il palo, la palla arriva dalle parti di Lichtsteiner, che riesce a ribadirla in rete (prima rete dello svizzero in coppa Italia) con un tiro di piatto destro. Berisha prova a rimandare fuori il pallone, ma lo fa quando lo stesso ha già varcato la linea di porta.
La «goal line technology» decreta il passaggio del pallone. Amen.Vantaggio (tutto sommato) meritato che la Juve manterrà senza troppi patemi fino al fischio finale dell'arbitro. Dunque, Allegri rimane un fortino inespugnabile per Pioli: in tredici confronti diretti non ha mai battuto il mister bianconero. Non esistono squadre imbattibili, ma esiste comunque il fattore Juve che con il minimo sforzo ottiene il massimo. E così sarà semifinale contro l'Inter.
Andata a Torino mercoledì prossimo 27 gennaio. Ritorno il 2 o 3 marzo a San Siro. Dietro l'angolo, con una Juventus tutta presa da cose (più) importanti da sbrigare, il possibile derby Milan-Inter in finale a maggio. Un po' di panna montata sulla coppetta, prego.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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