Tutti duri e puri la mattina, tutti medi e duri nel pomeriggio. Parliamo di gomme. Nel senso che all'inizio ogni pilota ha usato solo la mescola hard, dopo pranzo anche quella media. Gomme ancora superstar, al centro dell'attenzione. E non poteva essere altrimenti per l'accensione dei motori in quel del Bahrein la settimana dopo il Gp più polimerico dell'anno, quello di Cina, quello vinto dominando dalla Rossa di Fernando Alonso e però intriso di polemiche per la Pirelli. Una Ferrari che anche nel mezzo dell'isola nel Golfo Persico continua ad esserci, pronta, preparata, seduta com'è sui primi banchi come gli alunni preparati e studiosi. Per dire: non ha regalato uno di quegli improvvisi sali e scendi a cui ci aveva abituato nel passato, bella un giorno e brutta quello dopo. No. La Ferrari c'è e ci sono i suoi piloti, Massa e Alonso in quest'ordine la mattina e Fernando e Felipe quarto e sesto al pomeriggio. Miglior tempo di Raikkonen, le due Red Bull di Webber e Vettel davanti allo spagnolo d'Italia, in sei racchiusi nello spazio di quattro decimi.
Gomme, gomme, gomme. Perché l'attenzione dei team è stata tutta polimerica, volta a verificare la forbice prestazionale fra le mescole dure e quelle medie decise all'ultimo momento dalla Casa italiana e portate al posto delle soft. Una scelta che pare ovviamente legata ai malumori cinesi (troppo pochi 6 giri in soft) ma che Pirelli avrebbe preso dopo il Gp di Malesia. Insomma, non è chiaro. Fatto sta, fra le due mescole non ci sono differenze abissali, si va verso le due soste. A trattare meglio i polimeri pare essere la Lotus di Raikkonen, ma anche Alonso non scherza, soprattutto sul passo gara. Tanto più che nella seconda sessione ha provato tutto il provabile, in un balletto fra dure e medie e dure usate e medie usate anche se non sa ancora dire se userà «le novità provate al mattino. Ma confortante è stato soprattutto quanto accaduto sul finire della seconda sessione, quando è sceso in pista con le dure per la simulazione e ha piazzato in fretta un giro sotto l'1 e 39, unico a riuscirci. Segno che il Cavallino adesso le sue gomme le manda in temperatura prima.
Fatto sta, Fernando dice «le sensazioni sono buone e credo ci sia la possibilità di stare nel gruppo dei leader, un gruppo che vedo racchiuso in uno spazio di due, massimo tre decimi»; Felipe dice «sì, possiamo puntare alla vittoria»; e persino Raikkonen dice qualcosa: «Bello essere il più veloce e potevo esserlo di più, visto che ho commesso un errore e comunque wait and see perché non so che cosa abbiano fatto gli altri». Colui che dice però più di tutti è per forza Paul Hembery, capo del Motorsport Pirelli, l'uomo nel mirino per le vicende di cui sopra. In estrema sintesi ecco il suo pensiero. Uno: «decideremo a inizio settimana se introdurre delle modifiche alle mescole per il futuro, ma non perché la Red Bull (che aveva tuonato a Shanghai, ndr) si è lamentata, anche perché otto team sono venuti da noi a dirci di non cambiare»; due: «interverremo su hard e soft che resteranno comunque più morbide che nel 2012. Semplicemente, miglioreremo la finestra d'utilizzo». Patti chiari e amicizia... forse... lunga.
POLEmicamente
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TEMPI 2ª SESSIONE LIBERE
1. Raikkonen Lotus-Renault 1m34.154s; 2. Webber Red Bull-Renault + 0.030s; 3. Vettel Red Bull-Renault + 0.128s; 4. Alonso Ferrari + 0.156s; 5. di Resta Force India-Mercedes + 0.389s; 6. Massa Ferrari + 0.398s; 7. Grosjean Lotus-Renault + 0.477s; 8. Rosberg Mercedes + 0.512s; 9. Sutil Force India-Mercedes + 0.778s; 10. Hamilton Mercedes + 0.822s; 11. Button McLaren-Mercedes + 1.20; 12. Vergne Toro Rosso-Ferrari; 13.
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