Ferrari sotto assedio Dai sospetti alle spie: sequestrato il motore

La Fia ha confiscato le parti che regolano il flusso di benzina. Ma a Maranello si dicono tranquilli

Ferrari sotto assedio Dai sospetti alle spie: sequestrato il motore

Flussometro gate suona davvero male, ma è il presunto scandalo che sta versando benzina sul fuoco della Formula 1. Come se non bastasse la battaglia tutta fatta in casa tra Vettel e Leclerc, sulla Ferrari piove un altro problema: la Fia ha sequestrato parti del motore in rosso a San Paolo per analizzare che tutto sia regolare. Lo ha fatto su un motore made in Maranello, su un fratello fornito all'Alfa Romeo e su un terzo che dovrebbe essere un motore Honda (di Red Bull o Toro Rosso). Nello specifico si tratterebbe di una componente del sistema che porta la benzina alla power unit.

Il tutto è stato denunciato da una informatissima rivista tedesca Auto Moto und Sport, da sempre molto attendibile, ma da sempre anche molto legata alla Mercedes. Tanto che, guarda caso, il titolo è a senso unico: Benzinsysteme von Ferrari konfisziert, scrivono in Germania puntando l'indice solo contro Maranello. In Formula 1 cercare di mettere pressione sugli avversari alimentando ogni tipo di sospetto è una pratica abituale quanto quella di spruzzare lo champagne dal podio. A gettare i primi sospetti sulla Ferrari sono state Mercedes e Red Bull, tanto che Verstappen in Texas se ne uscì con la poco simpatica frase «Ferrari male? Ha smesso di barare», scatenando in Brasile la reazione di Vettel: «Sospetta, molto sospetta la velocità Honda in rettilineo».

La Fia dopo aver emanato tutta una serie di direttive che assomigliavano tanto ad un «avviso ai naviganti», ha deciso di passare dalle parole ai fatti, sequestrando alcune parti di motore per approfondire l'inchiesta. Intanto ieri mattina ha emesso una nuova direttiva, il documento 39/19, in cui si chiede ai team di montare un secondo flussometro che possa essere direttamente controllato dalla Federazione. Visto che in Formula 1 ci sono i migliori aggiratori di regole del pianeta, ma che Ross Brawn al vertice di Liberty Media è un maestro assoluto nel trovare le zone grigie dei codici dove sguazzare, si deve esser pensato di stringere le maglie delle reti per verificare che qualche merluzzo non ne restasse impigliato. In Ferrari ammettono il sequestro, ma si dicono tranquilli. Tutto questo perché ancora oggi nel sesto anno dell'era ibrida pare impossibile produrre un flussometro uguale all'altro...

Quello che è accaduto dopo la gara brasiliana non ha nulla a che vedere con il risultato del Gran premio, tanto che non esistono note dei commissari a proposito e il risultato è stato omologato. Si tratta di una nuova inchiesta su un argomento da mesi dibattuto. In un anno vengono effettuati dai 40 ai 50 controlli di questo tipo. E restano sempre segreti. Questa volta una rivista tedesca ha spifferato tutto. Guarda caso dopo una gara in cui il motore Mercedes in crisi per altitudine e umidità è stato superato in velocità massima (322) sia da Ferarri (331) che (329). Guerra di spie? A pensarlo non si sbaglia di sicuro.

La Ferrari ha i suoi problemi con i piloti, mettiamole addosso un po' di pressione in più, può aver pensato qualcuno. In Ferrari non si preoccupano. Molti nemici, molto onore. E il fatto che tutti tornino a puntare gli obbiettivi sulla Rossa significa che è tornata a far paura. Non solo per i crash tra i suoi piloti.

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