Festa in casa Schleck, tensione in casa Armstrong

I danni del doping? Una bella tappa, che finisce in secondo piano. Questo è il danno del doping. Ieri, finalmente, al Tour ci si è divertiti. Sulle Alpi francesi, con il presidente Nicolas Sarkozy ospite d’onore, si è assistito davvero ad un gran bello spettacolo.
Finisce con uno show a tre. Fa festa la famiglia Schleck, con Frank, il più grande, che vince per buon cuore di Contador. I due brothers ora sono rispettivamente secondo e terzo nella generale, ma nella crono di oggi, ad Annecy (40 km lisci lisci, con un solo colle di 3ª categoria a rallentare l’andatura), i due fratellini potrebbero perdere secondi preziosi da specialisti del cronometro come Contador, Armstrong, Kloeden, Wiggins e lo stesso Nibali, anche lui ieri bravissimo a tenere le ruote dei migliori e a chiudere in quarta posizione, davanti a Lance Armstrong, che sul traguardo lo degna di una stretta di mano che per il ragazzo targato Liquigas vale quanto un attestato di laurea.
La corsa. Dopo la fuga iniziale di uno straordinario Thor Hushovd che conquista punti importanti per la sua maglia verde, mentre Pellizotti ha ulteriormente rafforzato (nessuno può più portargliela via) la sua posizione di leader nella classifica degli scalatori, la tappa si anima sulla quarta e penultima salita di giornata, l'inedito Col de Romme: ad attaccare a ripetizione i fratelli Schleck che alla fine rimangono solo con Contador e Kloden. Alle loro spalle un altro quartetto con Armstrong, Nibali e la coppia della Garmin formata da VandeVelde e Wiggins.
Sull'ultima salita, tenta un attacco Contador che come unico esito ha quello di staccare un Kloden stremato che poi cede di schianto e viene raggiunto in discesa da Nibali e Armstrong. «Ho fatto tanta fatica, ma ho tenuto bene ­ dice il texano -. Alberto (Contador, ndr) è andato fortissimo.

Lui è indubbiamente il più forte ma non ho capito una cosa: perché è scattato? Solo per fare fuori Kloeden ­ nostro compagno di squadra - che era terzo in classifica?». Vince la famiglia Schleck, in casa Astana ancora beghe.

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