No, non era un fuoco di paglia. La Lazio che sorprende e conquista tre punti d'oro a Firenze è la stessa che prima della sosta aveva battuto (col gioco) l'Inter a san Siro. Pioli ha in mano una fuoriserie, il rodaggio è terminato con eccessivo ritardo, ma tant'è. Dal canto suo la Fiorentina perde tre punti nella lotta scudetto e dimostra, ancora una volta, di fallire quando è il momento di spingere sull'acceleratore.Viola che parte col freno tirato, quasi presagendo la serata difficile. Tranne una punizione a fil di palo di Mati Fernandez è la Lazio a fare la partita e a sprecare occasioni in serie. Il match è troppo spezzettato, Rizzoli è, al solito, di manica larga e fischia ad ogni contatto, una direzione più volte contestata all'estero, ma lui continua a rimanere fedele alla linea garantista. Alla Fiorentina manca maledettamente la qualità di Bernardeschi e la scelta di far riposare Ilicic non paga, due giocatori che non soffrono la pressione servirebbero come il pane. Come servirebbe un altro Borja Valero, lo spagnolo è il fantasma del solito infaticabile metronomo. Succede nelle migliori scuole calcio. Alla mezz'ora Keita, tutto solo spara su Tatarusanu. Un minuto dopo Milinkovic-Savic dimostra di avere poco senno effettando d'esterno una palla che andava solo sparata in rete. Astori poi salva sulla linea. Dai e dai la Lazio passa, Djordjevic tocca per Keita che controlla alla perfezione, resta freddo, entra in area e con un destro ad incrociare fredda Tatarusanu. Vantaggio legittimo. Keita preferito a Felipe Anderson ripaga la fiducia di Pioli. A differenza del brasiliano il naturalizzato spagnolo non gioca a fare il fuoriclasse incompreso, è tignoso nei contrasti e aiuta i compagni nei recuperi. Un giocatore su cui investire, non c'è che dire.La ripresa comincia col prevedibile forcing della Viola. Al quarto d'ora Sousa è costretto a mettere dentro Ilicic, lo slavo non sembra in vena. In effetti è così e praticamente non tocca palla. La partita è nelle mani biancocelesti e scivola via senza sussulti fino ai mninuti finali dove succede di tutto. Prima raddoppia Milinkovic-Savic, poi c'è la rete della bandiera di Roncaglia, chiude Felipe Anderson con un colpo ad effetto. In mezzo un paio di belle conclusioni di Giuseppe Rossi - che sembra finalmente sulla via del recupero definitivo - e una rete mangiata con avidigia dal povero Matri. La Lazio porta a casa tre punti preziosissimi.
Sabato nell'anticipo serale la Fiorentina sfida il Milan a san Siro. Sousa sa che steccare ancora significa salutare le altre quattro sorelle. E, probabilmente, anche lo scudetto proibito. La Lazio ammazzagrandi va a Bologna per continuare il suo momento magico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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