Firenze non l'ha presa bene, la Fiorentina meglio. Questa la sintesi dell'esclusione di Pepito Rossi dai 23 «brasiliani».
I tifosi viola, per altro in passato polemici con la Nazionale, speravano di veder sbarcare in Brasile il loro mito Pepito. Quando la decisione di Prandelli è stata resa pubblica, social network, radio private e siti internet sono diventati il punto di raccolta della protesta viola. Rossi non è soltanto il fuoriclasse della Fiorentina, ma è l'elogio della normalità: personaggio anti-divo così distante da creste, tatuaggi e vita spericolata fuori dal campo. Per questa ragione ha sfondato i cuori dei fiorentini.
Ieri in città il dibattito è stato serrato e prolungato, con Prandelli bersagliato dalle critiche. La società viola, invece, ha tenuto un altro profilo e ha teso la mano al ct azzurro, memore anche dei 5 anni trascorsi insieme, contraddistinti da ottimi piazzamenti in campionato, due partecipazioni alla Champions e una semifinale di Coppa Uefa: «Non voglio entrare nelle decisioni del nostro ct Prandelli - ci ha detto il presidente esecutivo della Fiorentina Mario Cognigni - che rispettiamo assolutamente, anche perché lo conosciamo come persona capace. Se Prandelli non ha convocato Giuseppe Rossi è perché ha fatto certamente valutazioni approfondite. Siamo dispiaciuti per Pepito perché sappiamo quanto tenesse al Mondiale, ma lo aspettiamo il 9 luglio in ritiro a Moena per fare una grande stagione con la Fiorentina».
Oggi a Perugia Prandelli parlerà, sarà l'occasione per fare chiarezza su un caso che sta facendo
discutere molto e non solo a Firenze. Pepito nel frattempo è tornato a New York, a casa, per trascorrere le vacanze. Con Prandelli si sono dati appuntamento a settembre, con l'alba della nuova stagione azzurra, obiettivo Europei.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.