Floccari vice Klose ma il Napoli si salva

Il laziale che eliminò la Juve in coppa si fa perdonare Campagnaro evita il ko alla squadra di Mazzarri

Floccari vice Klose ma il Napoli si salva

Lo scudetto stava per prendere la strada di Torino. Stava, perché la zampata di Campagnaro a tre minuti dal 90' tiene vive le speranze del Napoli. Il verdetto dell'Olimpico è di un pareggio che rispecchia la vivacità del match: primo tempo di marca Lazio, secondo più del Napoli imbottito di attaccanti anche se la squadra biancoceleste – brava a reggere sulle folate avversarie - ha poi rischiato di tornare avanti con Floccari (per lui un palo dopo quello colpito nella prima parte di match).

La squadra di Mazzarri rischiava la frenata in un 2013 ancora immacolato (ultimo k.o. in casa con il Bologna il 16 dicembre scorso): se la vittoria della Juve fa salire il vantaggio bianconero a +5, diciamo che i partenopei quanto meno riducono i danni. E se non ci fosse stato Marchetti, che prima devia sulla traversa un tiro di Inler, poi respinge quello a botta sicura di Pandev, sarebbe addirittura arrivato il colpaccio.

Stavolta Cavani resta a secco ma non Sergio Floccari, l'uomo in più dei laziali in questo periodo di crisi. E dire che con l'approssimarsi del mercato invernale, qualcuno pensava all'attaccante biancoceleste come al vice Matador, prima che il patron Lotito lo togliesse dalle trattative.

Il copione del match vede una Lazio determinata, nel ricordo del brutto k.o dell'andata, che trova il gol molto presto e riesce a imbrigliare il Napoli: pressing asfissiante che blocca le ripartenze dei partenopei, binario destro attivissimo con le sovrapposizioni di Candreva e Konko che mettono in difficoltà Zuniga, costretto sulla difensiva, e Gamberini. Il Napoli mostra il solito tallone d'Achille, ovvero la partenza in salita. Era accaduto a Firenze (alla fine un pareggio) e a Parma (successo), dove la squadra di Mazzarri aveva regalato un tempo. Il gol di Floccari, che conclude la buona azione di Konko sulla destra, pare inevitabile per l'inizio monstre dei padroni di casa. Un gol prezioso, da vero bomber, un misto di abilità e intelligenza, che premia il momento d'oro dell'attaccante. Una serie realizzativa incredibile: cinque reti – e quasi tutte decisive - nelle ultime sette partite, compresa quella che ha eliminato la Juve in Coppa Italia, con una media realizzativa superiore anche a quella del tedesco.

Curioso l'infortunio che toglie dal match Mauri dopo poco più di un quarto d'ora: l'esterno biancoceleste, alla trecentesima presenza in A, inciampa sul pallone finito in rete grazie a Floccari per recuperarlo velocemente e si procura una distorsione alla caviglia.

Il Napoli stenta a riorganizzarsi, tenta qualche iniziativa quando la Lazio cala il ritmo. Lulic salva con grande tempismo su Cavani dopo una mezza papera di Marchetti, poi sui titoli di coda del primo tempo arriva il colpo del Matador che sbatte sulla traversa. Nel frattempo l'infortunio dell'ex Behrami (guaio muscolare per il centrocampista fischiatissimo dai tifosi di casa, pure decisivo in un derby capitolino di qualche anno fa) costringe Mazzarri ad arretrare Hamsik a centrocampo dopo l'ingresso di Insigne.

Al rientro in campo, dopo la sfuriata del tecnico negli spogliatoi per l'ennesimo primo tempo opaco, cambia addirittura l'atteggiamento tattico della squadra azzurra: il 3-4-1-2 di partenza diventa un 4-2-3-1 quando Mesto lascia il posto a El Kaddouri.

La vivacità e lo sprint di Lorenzo Insigne crea preoccupazioni a una Lazio che attende gli avversari, mentre in difesa il Napoli sbanda più volte, rischiando sul pallonetto di Lulic. Entra Calaiò e il Napoli aumenta i giri nel motore, fino al bel destro di Campagnaro che tiene viva la corsa scudetto. Anche se da ieri la Juve pare ancora la favorita.

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