Fognini riporta l'Italtennis tra le grandi

E bravo Fognini. Nella bolgia del Palavela a Torino, il sanremese ha regalato all'Italia il punto del successo sulla Croazia battendo Dodig (4-6 6-4 6-4 6-4 in 2h 52') dopo la sconfitta di Seppi con Cilic (6-3 6-3 7-5 in 2h 32'). L'Italia rientra così nel G8 della Davis: non accadeva dal 1998 quando Gaudenzi, Sanguinetti e Nargiso portarono la squadra azzurra alla finale di Milano con la Svezia. Un buon ricordo. Ma che sofferenza, e che tensione. Al punto finale, risposta lunga di Dodig sul servizio di Fognini, il pubblico ha scacciato i cattivi pensieri che s'erano annidati nella testa di tanti per via di due passaggi a vuoto dell'azzurro all'inizio del secondo e del quarto set. Troppi gli errori gratuiti, alla fine saranno 46, tanti quanti i vincenti. Per l'avversario invece 39 vincenti contro 41 gratuiti. Hai visto mai, ci siamo detti, che Fabio accusi i postumi dell'influenza e paghi la fatica più di Dodig in campo ininterrottamente da venerdì? Invece l'allievo dello spagnolo Perlas, dopo aver giocato da protagonista il doppio, non ha perso lucidità facendo pedalare l'avversario come un gregario qualsiasi e quasi allo scoccare della terza ora ha vinto l'incontro che non poteva perdere. Il pronostico era dalla sua parte per via d'una classifica migliore (44 a 59), ma non teneva conto della difficoltà a strappare il servizio a Dodig che infatti ha messo a segno 17 aces. Fognini c'è riuscito al quinto game dei due set centrali e poi s'è ripetuto sul 4-4 della frazione decisiva dopo essersi fatto rimontare da 0-2 a 2-2.
Chissà che questa impresa non rappresenti lo spartiacque d'una carriera andata avanti in modo ondivago per via d'un carattere bizzarro, quasi indolente a vederlo da fuori: oggi è numero 44, ma nel giugno 2011 aveva raggiunto la 32ma posizione del ranking mondiale. Fognini sa bene che, alla soglia dei 26 anni, li compirà il 24 maggio, non può concedersi altre pause o permettersi altri lussi, se vuole salire fra i primi 20 del mondo. Seppi c'è riuscito a furia di lavoro. E lui non ha nulla da invidiare all'altoatesino. A Torino ha inciso più del compagno aggiudicandosi doppio e singolo. Che Seppi perdesse da Cilic, ci stava, ma con altro e più equilibrato risultato. Barazzutti, perfetto in tutte le sue scelte, specie in quella di mandare in campo il sanremese nell'ultimo singolare, si augurava di meglio dopo il recente successo dell'azzurro sul croato agli Australian Open. Al contrario il ragazzo di Caldaro non è mai stato in gara commettendo errori a ripetizione negli scambi: della sua solidità ieri si sono perse le tracce. Nei quarti affronteremo il Canada che ha battuto la Spagna, orfana di Nadal, Ferrer e Almagro, e schiera un talento purissimo come il gigantesco Raonic. Il fatto di giocare oltre oceano e sul duro, rappresenterà per gli azzurri un handicap non indifferente. Godiamoci intanto la permanenza sicura nel World Group.


E' andata male invece a Sara Errani sconfitta nella finale dell'Open di Parigi indoor dalla 22enne tedesca Mona Barthel (5-7 6-7) che nel secondo turno aveva battuto anche Roberta Vinci. Gettata al vento la possibilità di vincere il settimo torneo. Le due azzurre si sono poi rifatte nel doppio dominando (6-1 6-1) Hlavackova e Huber.

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