Stamane la Formula 1, diventata Formula sospetto, ci avrà già detto - causa fuso orario con la Corea - di chi è la pole. Con i team che pensano ormai al 2014, con mago Adrian Newey rimasto in Inghilterra a progettare la macchinona Red Bull non del prossimo anno ma del 2020 per cui, vedrete, pirlerà di nuovo tutti, con Alonso che a Singapore aveva detto «abbiamo perso le speranze mondiali dopo il ritorno della Pirelli alle gomme 2012» subito smentito dal papà della Rossa, Tombazis, «sarebbe superficiale dare colpa solo alle gomme, la responsabilità è della galleria del vento», ecco, con tutto questo invelenirsi un po' di motori accesi avrebbero potuto svelenire l'atmosfera. Ma è impossibile se poi anche Niki Lauda, presidente della Mercedes, fa capire di condividere le perplessità sollevate da Gian Carlo Minardi (il primo a scoperchiare la questione) riguardo il segreto tecnico che fa volare la Red Bull sul misto quasi avesse un traction Control (vietato). Dopo che giovedì il boss della bibita motorizzata, Horner, e lo stesso Vettel avevano ironizzato su queste osservazioni, Niki ha reso noto che «prima di Singapore la Red Bull aveva fatto dei test sul software della centralina e che la Fia le aveva poi chiesto di modificarlo... cosa che è stata fatta...». Per cui, qualcosa di non conforme c'era. Magari era dell'altro, però nella Formula sospetto è un attimo pensare male.
A quest'ora, si diceva, sapremo tutti di più sui valori in campo. Perché se dovesse confermarsi il divario spaziale mostrato dal tedesco due settimane fa a Singapore (anche 2'' giro) - e che non si è visto nelle prime libere di ieri con Hamilton davanti a lui e poi Rosberg e poi Webber, quindi Massa (Alonso 7°, autore di un dritto), allora il sospetto di furberie varie potrebbe crescere. Si vedrà.
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