La Francia schiera le spie spagnole con le furie "bleus"

La colonia della Liga per Deschamps. E due "galletti" per De la Fuente

La Francia schiera le spie spagnole con le furie "bleus"
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Spagna contro Francia, ovvero la più bella contro la più forte. E se sulla valutazione dei Bleus di Deschamps può non esserci unanimità di giudizio, sul rendimento delle Furie Rosse di De la Fuente non si accettano discussioni. Finora, nessuno come loro. La Spagna segna più di tutti (11 gol) in un Europeo avaro di realizzazioni, gioca un calcio che diverte anche grazie ai 2 baby campioni Yamal e Nico, ha eliminato la Germania e conta di fare lo stesso contro i vice campioni del mondo.

Un'altra finale anticipata, già sapendo che anche stavolta non sarà semplice. Mentre capitan Morata (come sempre) strizza l'occhio all'Italia, De la Fuente deve rinunciare all'infortunato Pedri e agli squalificati Carvajal e Le Normand, uno dei suoi 2 calciatori nati proprio in Francia. L'altro, Laporte, sarà regolarmente in campo in una difesa inedita, completata da Nacho e Grimaldo (seconda da titolare in Nazionale), oltreché dal fin qui ottimo Cuccurella. Le assenze sono le incognite più grandi.

Deschamps risponde non con gli spagnoli, non ne ha, ma con tanti calciatori che la Spagna la conoscono (Griezmann, Koundé, Tchouameni, Camavinga, Mendy) o la conosceranno presto (Mbappé). Più spagnoli che francesi a dirla tutta: solo 6 su 26 giocano in Ligue 1 e forse stasera nessuno sarà fra i titolari (Dembélé? Kolo Muani?).

Deschamps fa Deschamps, un po' com'era da calciatore e com'è sempre stato da ct, ormai sono 12 anni (159esima partita stasera, con la speranza di andare in cifra tonda domenica a Berlino). «Se vi annoiate a vederci giocare, guardate qualcos'altro», dice brusco a un giornalista svedese, dopo che già dopo la prima partita aveva suggerito (a un francese) di cambiare canale tv. È vero che finora la sua Francia ha fatto proprio poco: appena 3 gol e nessuno vero: due autoreti e un rigore. Però ne ha presi meno ancora, solo l'inutile rigore di Lewandowski (che peraltro la prima volta Maignan aveva parato): un solo gol al passivo in 5 partite, gli Europei si vincono anche così. «La Spagna è molto forte e gioca molto bene, lo dicono tutti ed è la verità», l'ammissione di DèDé, che però non sembra proprio avere timori.

Ritrova Rabiot, ancora senza contratto, ma ciò che più conterebbe sarebbe ritrovare Mbappé, frenato dalla maschera e, dice Deschamps, forse non solo.

«L'infortunio l'ha penalizzato, contro il Portogallo è uscito ai supplementari perché non ce la faceva più, era troppo stanco. Ma anche ciò che è successo a fina stagione non l'ha aiutato». Si chiama pressione: se la semifinale vale tanto per tutti, per lui vale doppio.

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