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Il frullato rossonero ha un buon sapore

Pioli se lo gusta: in gol Giroud. Bene i nuovi con l'assist di Reijnders per Olivier e la rete di Pulisic

Il frullato rossonero ha un buon sapore
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Un tempo per far vedere le stelline, un tempo per custodire il 2 a 0. Ecco il nuovo Milan diverso, molto diverso da quello della passata stagione che taglia il primo traguardo con 3 punti preziosi e una esibizione calcistica di buon livello, promettente bisogna aggiungere. Il talento paga. E il talento si vede quasi subito appena un paio dei nuovi acquisti si mettono in vetrina. Pulisic organizza il primo sigillo col contributo di Reijnders, sempre Pulisic organizza e rifinisce il secondo scambio con Giroud firmando il 2 a 0 che sembra chiudere la sfida. Nella ripresa Pioli e i suoi hanno il controllo della partita con fare da squadra collaudata ed esperta.

C'è bisogno di uno spavento grande così (traversa schiantata dopo 25 secondi da Lykogiannis) per far capire al Milan i rischi della serata del debutto con Gerry Cardinale arrivato in tribuna per l'occasione. E l'effetto è virtuoso perché Pioli vede i suoi impossessarsi del pallino del gioco ed esibire oltre che un inedito 4-3-3 anche un gioco spumeggiante. A esaltare il suo palleggio provvedono un paio di nuovi arrivati, Pulisic e Reijnders che ripuliscono ogni pallone e diventano i protagonisti dei migliori 25 minuti fin qui visti. Il disegno tattico è molto semplice: Loftus Cheek resta in garitta per dare una mano a Krunic, l'olandese invece scivola alle spalle di Leao che gira in altre posizioni. Il pallone scorre che è un piacere e dal piede ispirato dell'ex Chelsea Pulisic parte il lancio che Reijnders rifinisce verso il centro dell'area dove irrompe Giroud per firmare il primo sigillo della stagione. Nel giro di altri dieci minuti, il Milan passa sul 2 a 0 con una di quelle trame classiche - dai e vai - confezionata tra Pulisic e Giroud: l'americano dal limite, con un destro violento e angolato, toglie la ragnatela alla porta del Bologna. La perfomance milanista si esaurisce più tardi su un sinistro violento di Giroud deviato in angolo con un prodigio da Skorupski.

Il Bologna cambia marcia nella ripresa e non a caso in coincidenza dell'ingresso di Orsolini che conferisce maggiore consistenza agli attacchi che diventano serrati. Un po' per il caldo umido (i rossoneri restano sul campo durante l'intervallo), un po' per il passo del rivale, il Milan si vede costretto ad arretrare di qualche metro e a tradire qualche sbavatura difensiva, specie sul fianco destro dove Pulisic non arretra abbastanza. Il palo esterno di Ndoye e un tiro di Aebischer deviato da Maignan ne sono pubblica testimonianza.

I quattro cambi in uno slot solo da parte di Pioli sono la risposta agli affanni rossoneri e alla necessità di schierare forze fresche: Kalulu, Pobega, Okafor e Chukwueze sono i prescelti, ruolo per ruolo a metà ripresa.

Stesso provvedimento di Thiago Motta nel finale di frazione con qualche giovanotto alle prime esibizioni, segno che i lamenti del tecnico per il mercato deficitario non sono così pretestuosi. A dire il vero il Milan concede il possesso palla e soltanto in occasione dell'ultimo assalto condotto in solitario da Leao colpisce il palo.

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