Fuori Ancelotti, dentro Scariolo: le Merengues parlano ancora italiano

Carlo ha lasciato il Real per il Brasile. Sergio, dopo 23 anni e tante vittorie, torna ad allenare i Blancos

Fuori Ancelotti, dentro Scariolo: le Merengues parlano ancora italiano
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Il Don è tornato, o meglio, "El Don ha vuelto". Per un Carlo Ancelotti che saluta il Real Madrid per prendere le redini della nazionale brasiliana, un Sergio Scariolo sta per dire addio - dopo 10 anni (13, contando il triennio 2009-2012) - alla nazionale spagnola per tornare, dopo 23 anni, sulla panchina delle Merengues. Dopo la brusca separazione dalla Virtus Bologna, nel settembre del 2023, Scariolo si era preso una pausa. Ma voleva tornare ad allenare un club - un solo club - perché la panchina del Real l'ha voluta, l'ha aspettata, e ora è nuovamente sua, con un retrogusto di riscatto. L'allenatore italiano, infatti, guidò il Real Madrid dal 1999 al 2002, vincendo il campionato ACB e il titolo di allenatore dell'anno nella sua prima stagione. Poi, la finale persa e l'eliminazione ai quarti nelle stagioni successive condannarono l'allora 42enne allenatore bresciano.

Oggi Sergio di anni ne ha 64. Come Ancelotti, si è costruito lo status di vincente, e lo ha fatto con classe, eleganza nei modi, nelle parole e - soprattutto - sul campo. Ha vinto in Italia (Pesaro), ha vinto in Spagna (Madrid, Malaga, Vitoria), ha vinto in Europa riportando la Virtus in Eurolega, ha vinto in NBA da assistente dei Raptors, ha dominato con la Nazionale. Ma un agonista non è mai sazio, e sono poche le piazze che possono ancora affamare un vincente, che possano tenere viva la fiamma della competizione. Calcio o basket non fa differenza: la panchina del Real Madrid non è per tutti, e questo Florentino Pérez lo sa. Non a caso richiamò Ancelotti nel 2021, dopo l'addio di Zidane, e anche nella pallacanestro non vuole correre rischi, affidandosi alla classe e all'esperienza di Scariolo, che sarà chiamato subito a portare risultati, proprio come Ancelotti.

Chus Mateo, che sarebbe dovuto essere un traghettatore, in tre stagioni ha conquistato 6 titoli su 10 finali disputate, compreso il titolo spagnolo numero 38 alzato un mese fa. Tant'è che un'importante frangia di tifosi del Real ha contestato l'esonero di Mateo: avrebbe preferito una conferma o, come accaduto nel calcio, un cambio radicale con una figura giovane, quale quella di Xabi Alonso. Scariolo conosce la piazza, conosce la Spagna, e questa pressione sa come gestirla: "Le sfide ti motivano, e quelle difficili richiedono semplicemente una prestazione di livello più alto da parte di tutti. Il mio lavoro non è avere una bacchetta magica o fare tutto da solo: questo è uno sport di squadra".

Ma c'è tempo, prima della prossima stagione. Anche perché Scariolo, prima di rituffarsi in Blanco, saluterà la Nazionale spagnola guidandola per l'ultima volta agli imminenti Europei. E chissà che il Don non possa scioccare tutti, come fece da underdog nel 2022.

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