RomaDifficile non pensare alla «rivincita» con la Juve di martedì, ancora più arduo tenere la concentrazione sul Livorno, quasi un fastidio prima della sfida da dentro o fuori di coppa con i bianconeri. Nella capitale di fede romanista non si parla d'altro che della squadra di Conte, ma il dilemma che circola nell'etere romano è se Garcia stasera risparmierà qualche pezzo grosso per l'impegno con i labronici. Il condottiero di Nemours non ama le parole turn over e diffidati (sono quattro in casa giallorossa): «Nessun calcolo, voglio i tre punti con il Livorno». La sensazione è che potrebbero rimanere fuori almeno quattro titolari, probabilmente Totti (possibile una staffetta con Destro), Maicon, Florenzi e Pjanic.
«Sulla stampa non ho letto nulla sulla partita di campionato, ognuno fa il proprio mestiere, il mio prevede di tenere tutti concentrati sul Livorno, dobbiamo sfruttare il doppio impegno casalingo. E spero che ci siano anche tanti tifosi all'Olimpico, abbiamo bisogno del loro sostegno non solo martedì...», insiste l'allenatore della Roma, cercando di riportare l'attenzione sulla gara che apre la seconda parte del torneo. A Livorno iniziò, tra dubbi e incognite cancellate solo parzialmente dalla vittoria in Toscana, la bella cavalcata giallorossa. E con un gol quasi liberatorio, De Rossi si scrollò di dosso anche le ultime tentazioni di allontanarsi da Roma.
Da allora cinque mesi eccezionali per rendimento dietro alla schiacciasassi Juve. «Della prima parte della stagione sono soddisfatto, ma nel girone di ritorno dobbiamo fare lo stesso», ammonisce il tecnico della Roma. Che non farà calcoli, almeno per ora, nemmeno sul mercato in entrata o in uscita. Bloccato almeno fino a mercoledì Nicolas Burdisso che ha chiesto di andar via per giocare («è un grande professionista, normale che chi giochi meno pensi a se stesso», così Garcia), ma ha rifiutato alcune destinazioni tra cui il West Ham.
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