Galliani in sella con Lady B. Seedorf tra gaffes e spiate

Tecnico sotto accusa per i comportamenti: l'ad dal presidente con una delegazione di calciatori

Galliani in sella con Lady B. Seedorf tra gaffes e spiate

Dopo il lunedì nero in casa Milan, ecco il giorno dei chiarimenti e della ripartenza. È successo tutto in pochissime ore con grande soddisfazione dei diretti interessati e dei protagonisti che hanno in mano le leve del comando rossonero. Per cominciare, è stata identificata la fonte che ha ispirato e suggerito la nota d'agenzia attribuita a Silvio Berlusconi con parole di sostegno a Clarence Seedorf e di critica, nemmeno velata, all'ad Adriano Galliani: è stato lo staff dell'olandese, in prima fila la sua manager americana, che aveva preannunciato fin dal giovedì precedente alla disfatta col Parma, un comunicato proveniente dalla residenza del presidente. Non solo, ma sull'argomento (parlare con Arcore per ottenere la nota di sostegno), si era verificato già sabato a Milanello un veloce scambio di battute tra Seedorf e Galliani con una frase finale del dirigente raccolta da qualche orecchio indiscreto («Ai contatti con l'azionista provvedo io, lei si concentri sul suo lavoro»).
L'identità della fonte ha consentito ai due piloti del club, Barbara Berlusconi e Galliani, di ribadire in pubblico quel che i loro rispettivi collaboratori hanno ripetuto negli ultimi tempi. E cioè che l'intesa, a dispetto dei precedenti burrascosi, sta reggendo. Una intervista concessa da lady B tre settimane fa ad un periodico che si occupa di calcio viene sventolata come conferma solenne, poiché realizzata «in tempi non sospetti». Persino l'affondo di Paolo Maldini, sulla Gazzetta di martedì mattina, ha provocato un effetto opposto rispetto alle previsioni dei soliti dietrologi. Invece di scavare un fossato intorno a Galliani, scelto ancora una volta come l'obiettivo dell'attacco frontale, ha di fatto cementato ulteriormente il rapporto tra i due Ad. Il giudizio, poco elegante riservato dall'ex capitano (cui era stato offerto, seguito da sdegnato rifiuto, il ruolo di responsabile del settore giovanile) alla figlia del presidente («ci siamo incontrati due volte poi non ho saputo più niente…»), ha fatto scattare la solidarietà. Che s'incastra alla perfezione col pensiero ascoltato ad Arcore dove la candidatura di Paolo a responsabile dell'area tecnica della prima squadra venne liquidata come quella di «un ragazzotto».
Perciò la frase in pubblico di Galliani raccolta ieri («Io non mollo e resterò fino all'ultimo al fianco del mio presidente») è solo l'ennesima riprova della sintonia assoluta tra l'ad che si occupa della parte sportiva e Silvio Berlusconi, tenuto al corrente sugli sviluppi quotidiani di Milanello (anche il report degli infortuni gli viene spedito) e informato anche della serie di gaffes commesse dall'olandese nell'esercizio della sua nuova attività. A partire dalla nota scelta di tenere De Sciglio fuori dalla Champions pensando non fosse squalificato col Parma, passando per l'invito rivolto a Hernan Crespo di spedirlo in qualità di spia personale agli allenamenti del Parma per conoscere gli orientamenti di Donadoni sulla formazione (operazione sventata dal controspionaggio di Pietro Leonardi: ha cambiato orari alle esercitazioni tattiche) prima di concludersi con un episodio singolare. Durante la trasferta di Madrid, Clarence ha chiesto al preparatore atletico di far cucinare dai cuochi due uova strapazzate e di portargliele in camera!
Per motivi squisitamente tecnici, il futuro sulla panchina del Milan di Seedorf è tutt'altro che assicurato. Sarà deciso dalle prossime, e ultime, 10 sfide di campionato, a partire da Lazio e Fiorentina, segnalate come un bivio. In caso di ulteriore rovescio e capricciose scelte, il ricorso a Tassotti per concludere la stagione diventerà inevitabile.

Perciò ieri sera su tutta la complessa questione Milan, Galliani è tornato ad Arcore per cenare col presidente. Non da solo: con lui c'era anche una rappresentanza di giocatori guidata da capitano e vicecapitano rossoneri, Montolivo e Abbiati.

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