
La cronometro non inGanna, non mente mai. È da sempre la prova della verità, che mette a nudo lo stato di salute di un atleta, ma questa volta non è tempo di Ganna, proprio adesso che ci avevamo preso gusto, ma lo sappiamo bene: nello sport, guai a dare qualcosa per scontato.
Dopo otto vittorie consecutive nelle ultime otto crono disputate, il granatiere della Ineos Granadiers stecca proprio la nona, quando erano in molti a dare per scontata una sua affermazione. Ma come accade solo ai grandi che ci abituano alle vittorie, anche la sconfitta fa notizia. Filippo Ganna perde in questa Tirreno grandi firme, dove manca solo il segno del nostro granatiere. Vittorie d'autore, una più bella dell'altra. Da mercoledì a domenica hanno vinto, nell'ordine: Van Aert, Alaphilippe, Van der Poel, Pogacar e ancora Van der Poel. Ganna avrebbe completato la quadreria di opere d'arte, ma lui non cerca scuse e si limita a dire: «Non sono un robot...».
Una Tirreno grandi firme, che non poteva chiudersi se non con l'ennesimo colpo d'autore. Ganna perde, ma vince uno dei talenti più grandi del momento, quel Wout Van Aert che ha finito come aveva cominciato, aggiudicandosi la seconda vittoria di tappa (battuto anche il campione d'europa a cronometro Stefan Kung) e chiudendo la Corsa dei Due Mari alle spalle del fenomenale Tadej Pogacar, che dopo il UAE Tour si porta a casa anche la Tirreno. Terzo, Mikel Landa. Buon 5° posto finale per il 25enne Matteo Fabbro e 9° del sempiterno Vincenzo Nibali.
Fa rumore la sconfitta di Filippo Ganna, che al termine della tappa dell'altro ieri si era detto un po' stanco. Meno altura, tre chili di più, le ragioni di una sconfitta sono sempre tante, anche se «non ho nulla da rimproverarmi, ci sta anche di perdere», dice sereno il 24enne gigante della Ineos che quest'anno non sarà al via della Roubaix. Tra Giro d'Italia, Olimpiade (strada e pista) e Mondiali la scelta è quasi obbligata. Per il pavé, appuntamento al 2022. L'ultimo test agonistico prima della corsa rosa sarà il Giro di Romandia, ma sabato prossimo il piemontese sarà della partita anche alla Milano-Sanremo, dove potrebbe giocare il ruolo del jolly, anche se dovrà prima proteggere Michal Kwiatkowski, vincitore della classica di Primavera nel 2017. «Corsa lunga, di 300 chilometri spiega Dario David Cioni, tecnico e allenatore di Filippo -. Se il meteo fosse brutto può succedere davvero di tutto.
Van Aert (ultimo vincitore della Classicissima, ndr), Mathieu Van der Poel e l'iridato Julian Alaphilippe stanno volando, ma lo sappiano bene, le corse prima bisogna correrle». Lo sa bene anche Filippo Ganna: mai dare qualcosa per scontato.
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