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Gasp, che dilemma: una big o l'Europa da re di Bergamo?

Il tecnico sfoglia il futuro. Forse già oggi vedrà Percassi Il patron sicuro: «Resta». Alla porta non solo Roma e Milan

Gasp, che dilemma: una big o l'Europa da re di Bergamo?

Una notte di festa, sfrenata, dopo una stagione così esaltante era assolutamente il minimo. Perché va bene, il bergamasco è concreto e lavoratore ma un traguardo come la Champions League dell'Atalanta andava e va festeggiato a dovere. Un'impresa ma non un miracolo. Il risultato della Dea infatti è frutto di programmazione, lavoro e talento, in un mix che ha portato l'Atalanta ad esprimere probabilmente il più bel calcio della serie A con numeri da record. Ecco perché il terzo posto finale e la Champions League conquistata non sono affatto un miracolo.

Se il calcio, per fortuna, non è una scienza esatta, i numeri anche nel pallone raramente mentono. E così quelli di questo campionato dicono che la banda Gasperini ha vinto lo scudetto del girone di ritorno con 41 punti, 3 in più della Juventus. Ma non solo. Le 77 reti realizzate da Zapata e compagni valgono il miglior attacco della serie A. Addirittura 103 i gol realizzati in tutte le competizioni con il colombiano, 23 centri in campionato, protagonista assoluto. Lui, l'acquisto più oneroso della storia della società bergamasca con 26 milioni di euro complessivi tra prestito e riscatto. Numeri importanti, ma che non bastano a spiegare la stagione nerazzurra in cui è arrivata anche una finale di coppa Italia. Delusione la sconfitta con la Lazio, comunque compensata ampiamente. Gasperini ha dato un'impronta e un'identità alla squadra, capace di esprimere sempre lo stesso gioco fatto di intensità, corsa e offensività contro tutti. Senza mai subire il gioco avversario, grandi o piccole che fossero, ma sempre imponendo il proprio ritmo, anche a costo di rischiare. E così sono stati tanti i giocatori valorizzati dal gioco del Gasp. Detto di Zapata, Ilicic ha regalato spettacolo, Gomez da trequartista è stato decisivo nei momenti che contano. E poi la rivelazione Mancini in difesa, de Roon e Freuler in mezzo, la corsa di Hateboer e Castagne sulle fasce. E il lancio di Gollini in porta, convocato da Mancini in azzurro (come Mancini).

Tanti meriti di un allenatore che ancora una volta ha saputo trasformare in oro quello che ha toccato. Già, ma adesso? Le sirene per Gasperini sono tante. Il tecnico vuole godersi il trionfo per qualche ora, poi parlerà con il patron Percassi per decidere il suo futuro. Nei prossimi giorni, forse già oggi. Un bel dilemma per il Gasp: giocarsi l'Europa dei grandi da re di Bergamo, senza pressioni comunque vada, oppure cercare la rivincita in una grande tradizionale dopo l'avventura flash con l'Inter finita male. La Roma è la società più interessata al Gasp che aspetta comunque il valzer delle panchine che riguarderà tante big, dalla Juventus al Milan. Lui non ha chiuso la porta ma vuole prendersi un po' di tempo. Il presidente è stato chiaro: «Rimane qui, è scontato», segno che vuole far di tutto per accontentarlo. Il che significa investimenti e una squadra all'altezza per ben figurare in Champions così come in campionato. Entro pochi giorni la decisione, con un giocattolo bellissimo che sarebbe davvero un peccato rovinare.

Ma che, in ogni caso, ha un progetto solido e vuol continuare a stupire.

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