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Il Gattuso realista: "Milan, così non vai troppo lontano..."

Il Gattuso realista: "Milan, così non vai troppo lontano..."

Chi ha l'età per aver assistito a Carosello ricorderà la famosa battuta «dura minga, non può durare». Può diventare adesso lo spot di Rino Gattuso, giunto alla 50esima da tecnico del Milan con un prezioso risultato in classifica (terzo, un punto davanti all'Inter sorpassata sabato notte) e molte insoddisfazioni confessate in pubblico secondo lo stile, inimitabile, del tecnico calabrese. «Mi prendo il positivo degli ultimi risultati, mi prendo il buono della fase difensiva ma giocando così non possiamo durare, mancano ancora 36 punti alla fine del campionato» è il pistolotto con cui Gattuso ha chiuso la sera della sfida sofferta col Sassuolo, ridotto in dieci nella ripresa, eppure protagonista assoluto del palleggio e del gioco («dovevano correrci dietro» la spiegazione di De Zerbi, l'architetto di questa squadra a cui manca solo un attaccante coi baffi).

A proteggere il Milan dagli artigli di Boga, Matri e Berardi, ha provveduto la difesa milanista e la paratona di Donnarumma (ogni partita un prodigio, la serenità conquistata gli ha rilucidato il talento enorme) senza dimenticare l'entusiasmo dei 62 mila di San Siro. Ci vuole così poco per recuperare il clima reso depresso dai risultati deludenti degli ultimi anni. E infatti un bel po' di rossoneri hanno postato su instagram foto dello stadio con il ringraziamento alla spinta positiva del pubblico. Che ha anche un altro risvolto inedito.

Il presidente Silvio Berlusconi, impegnato nel tour elettorale in Basilicata, sabato sera ha chiamato Adriano Galliani per avere notizie fresche sul conto del Milan. «Cosa abbiamo fatto col Sassuolo? E in classifica, a questo punto, come siamo messi?» ha chiesto al suo collaboratore di antica data, presente allo stadio come gli è puntualmente capitato da quando sono arrivati Leonardo e Maldini, e il gruppo Elliott. Didascalica la risposta: «Abbiamo vinto Dottore, e ora siamo terzi». Tutto giusto, tutto vero. Tranne che un ottimismo smisurato porterebbe il Milan e lo stesso Gattuso fuori pista. Già perché proprio Rino ha denunciato la stanchezza con Paquetà e Bakayoko, a metà ripresa. «Stanno giocando sempre gli stessi» ha ricordato Gattuso e forse è venuto il momento di procedere a qualche opportuno turn-over, a cominciare da sabato prossimo, a Verona col Chievo, l'appuntamento che precederà il derby di Milano, crocevia della stagione. Biglia, Castillejo sono i primi indiziati.

L'altro nodo da sciogliere è Suso, poco incisivo e decisivo.

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