Scaroni, il presidente, gli ricorda ogni 5 minuti che deve arrivare assolutamente quarto, sui social i tifosi si divertono a criticarne ogni mossa, Salvini continua a pronosticare flop («al massimo sarà un altro 0 a 0») e le notizie di mercato arrivate da Londra non sono vitamine per la sua dieta. Rino Gattuso, assediato da ogni lato, si libera parlando la sua lingua spigliata. «So bene che il mestiere dell'allenatore prevede il rischio dell'esonero. Non ho paura, sono tranquillo, mi preoccupo solo di capire perché abbiamo preso quella mazzata ad Atene e cosa non ha funzionato a Bologna. Il resto non è un mio problema» è la risposta quasi angelica dinanzi alle tensioni provenienti dall'esterno e alle cattive notizie che gli arrivano dall'interno (Bertolacci ko per problemi ai tendini del flessore). Nessun rimpianto, e ci sarebbe materia, ma un'analisi quasi spietata dei difetti di questo Milan decimato dagli infortuni e dalle squalifiche, frenato dal digiuno di Higuain. «Ci manca il colpo del ko. È la testa del mio Milan che mi preoccupa» la spiegazione più attendibile. Tartassano lui, Gattuso, e prendono a scudisciate Higuain senza che si levi una sola voce autorevole dalla società in sua difesa, episodio che moltiplica il malumore dell'argentino. «Gonzalo? Me lo tengo stretto. Sta soffrendo perché gli manca il gol, mai ha parlato del contratto. Facciamo fatica perché Suso non è brillante. Il problema è la squadra, siamo questi» ripete quasi sconsolato non certo per accampare scuse semmai per indicare la nuova strada da intraprendere. Che passerà, probabilmente, dal ritorno al 4-3-3.
Che poi ci sia una questione aperta, smentita formalmente, che si chiama Montolivo non si può più negare. Neanche con la Fiorentina, in presenza dell'emergenza dichiarata a centrocampo l'ex capitano può giocare. Gattuso ricorrerà a Calabria e Calhanoglu ai lati di Mauri e qui Gattuso è in evidente difficoltà. Nessun dissidio, personale o tecnico, può giustificare tale scelta. Nemmeno il mercato di gennaio può risolvergli tutti i problemi. «Faremo al massimo una o due operazioni» è il suo oroscopo. E anche sul conto di Paquetà è il caso di mettere la sordina alle eccessive attese. «Ha 21 anni, grandissime qualità, secondo milanlab è tra i primi 5 per la testa arrivati a Milanello ma non pensate che ci possa far vincere da solo le partite» l'avviso ai naviganti. Alla fine è lui stesso, Gattuso, a rompere l'assedio. «Pressioni eccessive? Non dimentichiamo che siamo il Milan».
E forse per conoscere meglio anche il mondo Milan e come lo si guida al successo, nei giorni scorsi Gordon Singer ha incontrato a Londra Silvio Berlusconi. Fonti fanno sapere che han parlato anche di molto altro ma qualche dritta dal presidente più vincente della storia milanista è sicuramente arrivata.
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