Giallo fideiussioni per Bonucci e Biglia: Bpm le avrebbe negate

Davide Pisoni

Milano Due convitati di pietra alla festa del nuovo Milan. Leonardo Bonucci e Lucas Biglia. Per loro solo una passerella, accompagnati in campo dal club manager Abbiati prima della partita contro il Craiova: una presentazione semplice, da brividi l'urlo dei 65mila soprattutto per l'ex bianconero che ha mandato baci ma non ha risposto al coro «chi non salta è juventino». Convitati di pietra perché i due sono rimasti in borghese: niente maglia e niente scarpette. Non arruolabili per colpa delle famigerate fideiussioni che la società rossonera non ha ancora presentato in Lega Calcio.

Ieri calcioefinanza.it, ha rivelato che il Milan si sarebbe rivolto anche a Banco Bpm, (che è anche sponsor), ma avrebbe avuto riscontri negativi. In questo, comunque, il club milanese non è un'eccezione: come la maggior parte dei club in rosso a quel punto avrebbe dovuto dare in pegno all'istituto di credito degli asset. Ma quasi tutti sono stati impegnati per il maxi-finanziamento chiesto al fondo americano Elliott. Le soluzioni prospettate sono state: o liberare qualche asset oppure trovare una banca straniera che dia controgaranzie. Il Milan si sta rivolgendo anche ad altri istituti in particolare alla banca assicurativa Generali e in società se ne stanno occupando anche due membri del cda, Patuano e Scaroni.

Dal club rossonero si spegne ogni tipo di allarmismo ribadendo che, come sempre sostenuto, entro l'11 agosto, data limite fissata dalla Lega Calcio, le

fideiussioni saranno presentate. Mentre sulle voci di uno sblocco della Cina dei capitali per gli investimenti all'estero resta la cautela. Molto dipende da chi uscirà vincitore dal congresso del partito comunista cinese.

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