Tappa dopo tappa

Giovanni e quegli otto temerari che sanno osare

Bella frazione del Giro, combattuta e divertente, e peccato solo che alla fine il successo non sia stato italiano

Giovanni e quegli otto temerari che sanno osare

Peccato per Giovanni Carboni. Non vi nascondo che nel finale ho proprio sperato che potesse farcela. Mi sono trovato a fare per lui un tifo sincero, ma alla fine le gambe erano quelle che erano e ha chiuso in calando. Ciò non toglie che abbia fatto una gran bella corsa. Lo sapete, mi piacciono i ragazzi che osano, che ci provano e lui assieme ad altri otto temerari ieri si sono fatti quasi tutta la tappa con il vento in faccia. Bella frazione del Giro, combattuta e divertente, e peccato solo che alla fine il successo non sia stato italiano, ma di questo ragazzo francese che di nome fa Lafeay e che non ha proprio rubato nulla, anzi. Bravo Carboni, bravissimo Francesco Gavazzi che chiude secondo. Ma brava bravissima questa “nouvelle vague” del ciclismo mondiale. Ragazzi giovani e spavaldi che ci stanno riempiendo il cuore. Tra i vari Bernal e Evenepoel, anche questa giovane maglia rosa ungherese, Attila Valter, del quale finalmente hanno imparato a pronunciare il nome, si muove con naturalezza ben supportato dalla sua squadra.

Dice di voler tenere stretta questa maglia, vuole godersela ancora un po’, esattamente come noi, che questo Giro ci ha già preso il cuore e non vediamo l’ora che sia domani.

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