Gonzalo c'è, il Milan non c'è più

Il Milan si sta sciogliendo come la cera di una candela. Se qualcuno pensava che la vittoria sul Chievo potesse rappresentare la svolta, allora significa che davvero la storia è cambiata, se non finita

Gonzalo c'è, il Milan non c'è più

La Juventus era la stessa dello scorso campionato. Il Milan no. Ma il risultato è cambiato, la vittoria ribaltata. Dove sta l’errore? Elementare, il Milan non è più quello di ieri, dell’altro ieri, di mai, si sta sciogliendo come la cera di una candela e se qualcuno pensava che la vittoria sul Chievo potesse rappresentare la svolta, allora significa che davvero la storia è cambiata, se non finita. Finita in quel torello umiliante subito nella fase finale, finita nelle scelte di Montella che ha mandato dentro André Silva quando ormai i giochi erano fatti, finita quando si pensa che oggi non ci sarà una voce autorevole e autoritaria a riportare un’idea di disciplina, di rigore, di coesione all’interno del gruppo, compresi i nuovi dirigenti della società.

Poi c’è Gonzalo Higuain che forse sarà grasso, forse non osserva la dieta, forse sarà lento ma segna, ma è una furia, ma fa quello che deve fare un attaccante di razza. La carica dei suoi 101 gol è un film vero, questi numeri confortano l’investimento pesante affrontato dalla Juventus. Higuain ha attraversato un periodo di inappetenza, capita a tutti i grandi ma nessuno può metterne in dubbio le doti. La squadra di Allegri non ha preso gol e anche questa sembra una notizia, uno scoop, perché la partenza di Bonucci continua a essere il tormentone di alcuni zatteranti dell’opinione.

La vittoria di San Siro è vitamina importantissima per la Juventus in vista della delicata trasferta di Lisbona in Champions.

La sconfitta riapre una ferita sul corpo del Milan che si ritrova a dodici punti dalla stessa Juventus e potrebbe scivolare ancora più lontano con le probabili vittorie delle altre in testa. Non può essere Montella, dopo il preparatore atletico suo collaboratore, a dover pagare il conto in esclusiva. Anche perché chiunque prenda in mano questa squadra non saprebbe da che parte incominciare.

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